Interviste d’Autore – Arianna Vetrugno

“Profumo di terra e uva” è una foto rappresentativa della sua terra. Ha scelto per questo di esporla durante la mostra?

“Profumo di terra ed uva rappresenta senza dubbio la mia terra, è sempre un piacere poter ammirare e fotografare le distese di vigneti lungo le strade, i colori che cambiano nelle stagioni, l’uva che ogni giorno cresce e matura liberando odori nell’aria che profumano di casa. In questo scatto ho catturato il periodo della vendemmia, un rituale che ogni anno si consuma tra i filari di vite che testimoniano da secoli la fatica contadina. Nel particolare, le due persone fotografate non sono casuali ma i miei genitori; questo sottolinea e rafforza ancora di più il legame con la mia terra e le mie origini. L’ho scelto perché è uno scatto a cui tengo molto e spero che potrà trasmettere ottime sensazioni a chiunque avrà la voglia di soffermarsi ad ammirarlo.”

I suoi studi sono legati al mondo naturale e agli animali: sono loro i suoi soggetti preferiti?

“I soggetti delle mie foto sono effettivamente molto spesso la natura, gli animali ed il mare, catturano facilmente la mia attenzione perché sono parte integrante di me e della mia vita quotidiana. Sono un agro-zootecnico ed una biologa marina ho praticamente dedicato ad essi il mio intero cammino universitario e non solo; da anni lavoro e ovviamente continuo la mia formazione in una clinica veterinaria dove ho il piacere di lavorare e soprattutto curare gli animali. Non potrei immaginare una vita in cui non sono a contatto con la natura ogni giorno.”

Qual è la caratteristica della fotografia che preferisce?

“La capacità che ha la fotografia di fermare il tempo e renderlo eterno è ovviamente la caratteristica che più di tutte la rende speciale, ma ciò che prediligo ancora di più sono le emozioni che può suscitare una semplice immagine a distanza di tempo. Uno scatto fotografico appena eseguito; che in quel momento può sembrare anche brutto o insignificante a distanza di tempo può creare un ricordo che nemmeno si pensava di avere, un cassetto nella memoria che in un attimo può suscitare una scala infinita di sensazioni di ogni tipo dalla nostalgia all’affetto alla rabbia ad ogni altra cosa. Si possono racchiudere in un solo scatto interi pezzi di vita e di storie vissute che riaffiorano e portano fuori emozioni autentiche.”

Se dovesse descrivere con una parola i suoi scatti, quale userebbe? C’è sempre un filo conduttore?

“La parola che probabilmente descrive in maniera più dettagliata le mie foto è naturalezza, può sembrare scontata ma è quello che ispirano o comunque dovrebbero ispirare le mie foto, ed è ciò che più di tutto ispira me stessa nel momento in cui trovo lo scatto giusto. In fondo non c’è nulla di più genuino e autentico della natura stessa, del mare che semplicemente continua il suo eterno movimento e che muta il suo colore sotto al cielo, di un fiore che esprime la sua bellezza nelle forme e nei colori e di qualsiasi altro animale che con gli occhi riesce a dire mille parole. Se dovessi cercare effettivamente un filo conduttore nelle mie foto potrei solo dire che cioè che le rende in un certo modo legate è solo la mia passione per l’arte, la natura, gli animali e il mare, la loro bellezza da sempre mi ispira e guida il mio sguardo sul mondo.”

Profumo di terra e uva
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