Come nascono le sue poesie? Sono il risultato di un processo creativo metodico e costante oppure istintivo?
Le mie poesie nascono per caso, per un’esigenza sorta all’improvviso, per la “necessità” di associare ai miei dipinti dei componimenti poetici ad arricchirne il significato, quasi ad evocarne l’anima… sono pertanto un atto istintivo, parole che soggiungono all’improvviso.
Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché?
In realtà non ho mai avuto particolari riferimenti letterari… ricordo che lo studio della poesia a scuola mi ha sempre affascinato… ma non avrei mai pensato di scriverne a mia volta! Se devo pensare a una scrittrice che mi ha letteralmente ammaliata, per così dire, penso senza dubbio a Virginia Woolf, della quale, peraltro, avevo letto dei frammenti in lingua inglese al liceo, ma non sono mai riuscita finire la raccolta dei suoi romanzi, così ermetici, che comprai diversi anni dopo. Se devo pensare, invece, a una poetessa dico Emily Dickinson, di cui non avevo mai letto nulla in particolare, ma che mi ha attratta particolarmente solo di recente: al Salone del Libro, che si è da poco chiuso, ho comprato una sua raccolta di poesie dal titolo “La mia lettera al mondo”. Mi piace, il suo ermetismo cela molto di lei, e questo mi affascina e mi rende curiosa; mi fa sorgere dei punti interrogativi e mi fa pensare di poter entrare nei suoi pensieri.
Cos’è per lei la scrittura, quale funzione assolve nella sua vita? Come è nata questa sua passione?
La scrittura, come la pittura, fa parte di me, è la parte di me più vera, quella che custodisce i sogni e che non vuole più celarsi… Una passione che è nata come necessità a completamento del lavoro pittorico: dapprima, una poesia per ogni ballerina dipinta (mio soggetto prediletto, all’inizio); successivamente una poesia per ogni dipinto, qualsiasi sia il tema… l’amore sempre alla base di tutto.
Se dovesse descrivere in un solo termine la sua poetica quale utilizzerebbe?
Romantica.
