Interviste d’Artista – Alessandro Gheri

In che modo ha selezionato la fotografia da esporre?

“Attraverso l’emozione che suscita nel guardarla.”

Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso questo scatto?

“Mi trovavo in Mongolia in una piccola comunità, c’erano dei bambini, erano curiosi di vederci, ho visto nel loro atteggiamento la stessa curiosità che avevo io nei loro confronti, come se si invertissero i ruoli tra viaggiatore e soggetto. Spero, questo scatto rappresenti tutto questo.”

Come realizza i suoi scatti? Sono frutto dell’ispirazione del momento oppure tende a ricercare situazioni e luoghi in cui poter realizzare lo scatto perfetto?

“Sono convinto che in ogni situazione esista lo scatto “perfetto” sta solo “nell’occhio” del fotografo riuscire a vederlo. Quando mi trovo in un luogo, qualsiasi esso sia, analizzo l’emozione che il luogo mi trasmette in quel preciso momento, mi concentro sul paesaggio/soggetto/architettura, finché non si forma nella mia mente la “foto perfetta” solo a questo punto inizio a scattare solo a questo punto servono le nozioni tecniche e lo strumento, ma con la precisa convinzione di cosa voglio rappresentare.”

Quando si è avvicinato alla fotografia?

“La prima macchina fotografica che ho utilizzato era di mio padre, avevo 15 anni, ero affascinato dalla possibilità di registrare quanto vedevo e di poterlo rivedere.”

Ha sempre scattato in digitale o anche in analogico?

“Come tanti della mia età sono nato con l’analogico, provando anche a stampare autonomamente.”

Nel corso degli anni ha seguito dei corsi per studiare nuove tecniche?

“Sì, nel tempo ho fatto corsi e workshop vari sempre a livello amatoriale.”

Qual è il suo genere fotografico preferito? Still life, street photography, reportage, naturalistica, ritrattistica…

“Come ho già avuto modo di dire la mia è una fotografia di reportage con la quale voglio raccontare il Mondo.”

È solito post produrre i suoi scatti oppure preferisce lasciarli fedeli all’originale?

“Assolutamente fedeli all’originale, solo se ci sono difetti tecnici evidenti intervengo.”

 

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