Interviste d’Autore – Federico Pastorello

Qual è il sentimento che la spinge a scrivere poesie? Senti che la aiuta ad affrontare meglio i sentimenti e la vita quotidiana?

Il sentimento che spesso mi spinge a scrivere è in realtà tutto il quadro completo dell’emozioni, soprattutto quelle che ho più represso lungo la prima giovinezza, il dolore e la gioia le quali non ho mai manifestato, se non negli ultimi anni della mia vita, proprio da quando ho iniziato a scrivere e riflettere tra i dubbi e la ricerca di un equilibrio tra i sentimenti più estremi; tutto ciò sicuramente mi aiuta nella vita di tutti i giorni ad esprimermi e fare un po’ di luce sui misteri del esistenza.

Quanto si influenzano la sua vita di attore e quella di scrittore? Troviamo nelle sue poesie degli echi della sua recitazione?

Tanto. Io quando scrivo immagino sempre come sarebbero le mie poesie se venissero recitate in uno spettacolo teatrale, secondo anche gli insegnamenti che sto apprendendo, cerco di sentire e vedere l’attore che le porta in scena. Inoltre con la mia scrittura cerco di inglobare tutta l’arte che mi appassiona e sento “viva”, la musica, il cinema, il teatro, io tratto ogni poesia e raccolta come se dovessi realizzare un album musicale o un lungometraggio, piuttosto che un’opera teatrale e la mia speranza è che il lettore, possa interrogarsi e rivivere la poesia, ogni volta scoprendo nuovi aspetti, proprio come si fa con qualsiasi progetto artistico.

Nella sua raccolta un componimento porta il titolo “Pensiero notturno”. È durante la notte che le viene maggiormente l’ispirazione per le sue poesie oppure ha voluto riportare una sensazione di quel momento?

No, in realtà ho voluto riportare la sensazione del momento, io scrivo in qualsiasi momento della giornata, piccola curiosità viaggio sempre con un quadernino perché pur avendo il cellulare, tablet, amo ancora la carta e quindi scrivo lì, perfino in piedi mentre passeggio, forse è lì che veramente ho l’ispirazione più grande. C’è da dire che comunque la notte è sicuramente uno dei momenti in cui più mi piace scrivere perché nella notte non sento limiti, è come se avvenisse una trasformazione e si mostra tutta la personalità completa, anche quella più oscura e tormentata.

Se dovesse scegliere tra i grandi scrittori o artisti quello che sente più affine a lei e alla sua poetica, chi sceglierebbe e perché?

Dunque premetto che sono dalla parte assoluta degli artisti, anche di quelli magari più piccoli e meno riconosciuti, se dovessi scegliere uno scrittore sicuramente Luigi Pirandello, che è stato uno dei massimi esponenti dell’unione tra scrittura e teatro, infusi nella vita di tutti i giorni, con le difficoltà e i tormenti. Di lui in particolare amo alla follia il pensiero della maschera, che tutti noi indossiamo per farci accettare nella società e mi sono permesso anche di reinterpretarla un pochino a modo mio, nel senso che credo sia vero ma allo stesso tempo se siamo equilibrati, coraggiosi e consci del nostro animo e dei nostri limiti, possiamo essere liberi e quindi scegliere quale maschera indossare, a seconda di con chi ci rapportiamo; non è l’altro a decidere ma noi, scegliamo cosa mostrare in base a ciò che si merita il volto che ci sta davanti e non viceversa. Poi ovviamente ammiro e mi rifaccio tantissimo, anche ad Elton John, che è un vero punto di riferimento su come esprimersi artisticamente e regalare emozioni che rimangono al pubblico, in ogni momento della vita, si può dire che è lui il riflesso della mia anima di artista! 

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