Interviste d’Autore – Biancamaria Valeri

“Ferentino sfumature di luce e storia” e “Paese dell’anima” sono due opere con “protagonista” Ferentino appunto, la sua città d’origine. Nel primo la città è descritta da un punto di vista storico-archeologico, nel secondo invece sono le sue poesie a parlare di Ferentino. Come mai ha scelto di dedicare entrambe le opere alla sua città? Quanto sente forte il legame con  la sua terra?

“Mi sento legata alla mia città natale, Ferentino, che sento come “madre” e “culla”; è un legame iniziato molti secoli fa, con il mio avo Felice Valeri, che alla metà del XVII secolo (riferimento più antico della presenza della mia famiglia in Ferentino) già sedeva in Consiglio Generale del Comune di Ferentino. Sono stati poi gli studi da me svolti nella scuola superiore a farmi conoscere i tanti letterati antichi e moderni, classici e contemporanei che hanno dedicato componimenti alla loro Terra natìa: per citarne alcuni: Catullo, Dante, Foscolo; senza con questo tentare minimamente di emularli o superarli, lungi da me questa ambizione. Sono rimasta colpita da Loro per l’amore che nutrirono per la Patria, loro che per le vicende della vita furono costretti a starne lontani, ma portandola sempre nel cuore e nella memoria. Soprattutto però è stato mio Padre, Carlo, che desiderava che Ferentino, sua città, fosse conosciuta in una luce storica nuova, rinnovata e scientifica, senza scadere nelle semplificazioni del campanilismo.”

“Ferentino sfumature di luce e storia” è dettagliato e curato in ogni minimo particolare storico, artistico, architettonico ed archeologico. Quali sono le fonti documentarie di cui si  è servita e quanto è durata la ricerca e la successiva scrittura di questo volume? Qual è l’obiettivo che desidera raggiungere con quest’opera?

L’obiettivo? Dare alla mia Città e ai suoi Cittadini un piccolo dono poetico per amare la terra che diede loro i natali; un dono poetico, necessario a completare una conoscenza che non si deve nutrire solo di storia e storia per “gli addetti ai lavori”. La Poesia è sintetica e coglie immediatamente il cuore del problema, senza concettualismi e con semplicità; è uno stimolo a saperne di più di Storia e di Civiltà. Diversi miei Conterranei dedicarono versi, in italiano e in vernacolo, a Ferentino: i più famosi in Ferentino? Giovanni Prosperi, Felice Cupini, Fernando Bianchi. Ne parlai in una breve conferenza che tenni in S. Maria Maggiore il 4 febbraio scorso. Fonti documentarie? Per la mia professione e per gli studi da me svolti in tutto l’arco della mia vita di studentessa e docente (solo come docente e dirigente scolastico: 41 anni e 10 mesi di effettivo servizio nella scuola) ho consultato documentazione storica conservata negli archivi. Uno studio e una preparazione durata tutta una vita! Quanto è durata la scrittura di “Ferentino sfumature di luce e storia”? Lo studio e la preparazione per il volumetto, agevole, discorsivo, ma documentato seriamente, fanno riferimento ad una conoscenza sedimentata almeno dal 1977… da quella data non ho mai smesso di praticare scientificamente ricerca storica; la stesura del volumetto, invece, mi ha richiesto circa sei mesi, comprensivi delle revisioni del testo presentato per la stampa. Ho scritto il suo contenuto quasi di getto, strutturando il discorso in due sezioni. La prima: “Ferentino tra storia e leggenda”, narrazione “a volo d’uccello” (dall’alto si vedono meglio i confini e la rilevanza degli avvenimenti) dagli aspetti salienti della storia, recuperando anche quanto la tradizione trasmette sfumando i contorni degli eventi nel mito, quando non si scivola dolcemente nel leggendario; ma si sa bene che le “favole”, i racconti, detti alla luce del fuoco acceso nel camino, sono più fascinosi … Rispetto alla Storia scientificamente narrata, l’Epica suscita ammirazione e commozione. La seconda: “Viaggio nella Bellezza. Breve itinerario tra monumenti noti e meno noti di Ferentino” può configurarsi come un odeporico o piuttosto un itinerario suggerito a chiunque per poter godere di un “così bello viver da Cittadini”. Questo itinerario, però, non è campanilistico! È fondato su conoscenza storico-artistica ben precisa e oggettiva. Per questo mi sono servita degli studi della mia amata sorella Maria Teresa, docente di Storia dell’Arte.”

Il motto della sua città è: “Det tibi florere Christi potentia vere/Ti dia la forza di Cristo la possibilità di fiorire nella verità”. Lei, nella sua vita, si è mai ispirata a questa massima?

“Certamente! Ho sempre rispettato gli insegnamenti della Storia e della mia Famiglia. Ferentino è fortemente impregnata di civiltà cristiana, che i suoi Cittadini più o meno consapevolmente hanno introiettato. È fondamentale vivere “fiorendo” nella Verità, perché la Verità è giustizia e Bene.”

Ha altri progetti in mente riguardanti la sua città oppure in questo momento sta lavorando ad altre tematiche?

“Oltre a Ferentino. Sfumature di luce e storia (Dantebus) ho curato la stampa in questo 2022 di diversi fascicoli di Storia su Ferentino (la Storia in Fascicoli): Ferentinum – S. Ambrogio martire patrono di Ferentino, a cura di Maria Teresa e Biancamaria Valeri; Il Crocifisso di S. Agata – studi di Maria Teresa Valeri sull’insigne scultura lignea dal 1997 al 2009; Fotobook: S. Maria Maggiore a Ferentino – Scatti di luce. Nel 2022 in collaborazione con Radio Ferentino l’Associazione sta curando la rubrica storico-artistica: Il Salotto di Biancamaria Valeri. Pillole di Storia. Fatti noti e meno noti di Ferentino. Mentre sto scrivendo queste poche righe, e mi scuso se ho preso troppo spazio, mi è fluita dal sentimento questa breve composizione:

“Come potrò dimenticarti, mia Città?

Sei stata per me Madre e Maestra.

Ho succhiato la linfa della civiltà che hai prodotto

e mi sono abbeverata alla luce delle tue contrade.

Sempre nel cuore e nei miei occhi

il panorama che si gode dai tuoi spalti,

terrazzi costruiti dai romani,

come balconi ad ammirar la valle.

E il piano aprìco,

si apre in una valle ricca di officine

e di ubertosi campi.

Anche lontano

chi da te trasse i natali

ti ricorda e pensa

con imperituro amor.”

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