Interviste d’Autore – Nadia Reut

Nella sua nota biografica scrive: “Dall’oggi al domani ho preso il cavalletto, le tele ed i colori e ho iniziato a dare forma ai miei pensieri, ai miei sogni.” Perché ha iniziato a dipingere? C’è stato un evento in particolare?

“Ho iniziato a dipingere perché il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di poter dipingere e avere un mio posto tranquillo, una mini serra nel giardino, dove poter giocare con i colori. Ero alla ricerca di me stessa ed avevo pensato: “Cosa mi piaceva fare da piccola quando i nostri desideri sono puri, prima che la società ti modelli in quello che dovresti essere e non in quello che vorresti essere tu realmente?” Mi sono ricordata che dipingevo e coloravo sempre, era il mio passatempo. Allora mi sono detta che era ora di fare qualcosa che mi facesse realmente sentirmi felice: DIPINGERE!”

Come è nata l’opera “Riflesso”?

“La mia opera Riflesso è nata per caso, volevo principalmente utilizzare quei colori che amo tantissimo e volevo rappresentare “la città”: io sono nata in una grande città e adoro il polso della vita che c’è nelle città in generale e gli edifici alti, ho bisogno dei rumori del traffico per sentirmi viva, quel ritmo frenetico è il mio ritmo. Ecco perché poi ho sempre desiderato un giardino per schiarirmi le idee: ho bisogno della natura per ricaricarmi. Quando ho finito il dipinto mi sembrava più un pentagramma con le note musicali. E forse sono tutte e due. Il rumore della città che fa da sottofondo musicale e dà il ritmo alle mie giornate.”

Riuscirebbe a definire la sua arte in una parola?

“Abbastanza difficile per me esprimermi in una sola parola ma farò del mio meglio. La definirei… Vita!”

Utilizza la tecnica dell’acrilico. La preferisce alle altre, come ad esempio la pittura ad olio?

“Sì, preferisco utilizzare l’acrilico piuttosto che l’olio perché con l’acrilico possono utilizzare diverse tecniche e strumenti: spatole, pennelli, pouring e, siccome sono abbastanza “frenetica” come avevo già detto prima, preferisco che asciughi prima. Mi piacciono tanto anche gli acquerelli ma preferisco anche qua l’acrilico perchè risulta più coprente e deciso.”

Ringrazio con questa occasione per l’opportunità presentatami dalla redazione Dantebus per poter esporre una parte delle mie opere al pubblico.

Riflesso
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