A lezione con Dantebus – Perchè si dice “piantare in asso”

Chi di noi non ha mai piantato in asso qualcuno o è stato piantato in asso? C’è da chiedersi da cosa derivi questo modo di dire che siamo soliti utilizzare per dire di aver abbandonato bruscamente qualcuno.

L’etimologia di questa espressione è molto discussa! Viene ricollegata al gioco delle carte: in molti giochi infatti l’asso ha il valore di uno e il gioco delle carte è generalmente riconducibile a molti modi di dire come “sei un asso!” o “avere un asso nella manica”.

Alcuni studiosi ipotizzano però che alla base di questa locuzione si nasconda il mito di Arianna e Teseo. Sì perché la storia d’amore tra i due amanti non finì bene: Arianna aiutò Teseo ad uscire dal labirinto grazie al suo famoso filo e i due scapparono insieme fino ad arrivare all’isola di Nasso dove Teseo decise di abbandonare Arianna e… piantarla in Nasso! Alcune carte topografiche antiche dimostrerebbero infatti un doppio nome per l’isola di Nasso che in alcune testimonianze è chiamata anche Asso. 

Perciò le due forme sono parimenti accette ed utilizzabili anche se ormai la forma “piantare in Nasso” è caduta in disuso.

Ognuno di noi potrebbe scegliere la sua derivazione etimologica preferita e magari far tornare in voga questa seconda variante ormai poco conosciuta!

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