In che modo ha selezionato la fotografia da esporre? Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso questo scatto?

“La selezione di questa foto è naturale, dettata dal cuore e dal forte legame con la città di Assisi, questo scatto vuole trasmettere tutta la magia di un luogo a dir poco serafico.”

Come realizza i suoi scatti? Sono frutto dell’ispirazione del momento oppure tende a ricercare situazioni e luoghi in cui poter realizzare lo scatto perfetto?

“Raramente parto con lo scopo di andare a creare lo scatto perfetto, la mia fotografia parte dall’emozione che provo in quel momento in quel luogo o con quella persona. La mia fotografia è voler far provare alle persone le stesse emozioni che ho provato in quell’istante in cui ho fermato il tempo.”

Quando si è avvicinato alla fotografia? Ha sempre scattato in digitale o anche in analogico? Nel corso degli anni ha seguito dei corsi per studiare nuove tecniche?

“La mia passione per la fotografia nasce da ragazzino con una vecchia, ma ancora in mio possesso, macchina analogica di mio padre. Poi, visto la passione crescente e l’evoluzione della tecnologia, sono passato alla mia prima digitale per arrivare alle super tecnologiche dei giorni nostri. Ho frequentato qualche corso per cercare di migliorarmi e apprendere nuove tecniche.”

Qual è il suo genere fotografico preferito? Still life, street photography, reportage, naturalistica, ritrattistica…

“Diciamo che non ho un genere preferito in particolare, come dicevo molte delle mie fotografie sono dettate dalle emozioni, se proprio dovessi guardarmi dentro direi ritrattistica, notturna, naturalistica e reportage.”

È solito post produrre i suoi scatti oppure preferisce lasciarli fedeli all’originale?

“Non amo la post produzione “spinta”, la uso in modo leggero. Penso che uno scatto debba parlare da solo; se viene pesantemente manipolato secondo il mio punto di vista non parliamo più di fotografia ma di grafica.”