Intervista d’Autore – Stephenpoetry

La sua passione per la scrittura nasce dall’infanzia oppure si è manifestata più di recente?

Se l’imprimatur si assorbe nei primi anni di vita, credo di aver vissuto nella realtà esistenziale che caratterizzava la mia casa e la mia famiglia: libri, musica, arte. Ogni tipo di letteratura, spartiti di musica per violino, colpi di scalpello a plasmare il marmo. In questa realtà, mi è stato facile avvicinarmi alla scrittura, alla chitarra classica, allo studio che come da prassi, non finisce mai.

Qual è il momento della giornata che predilige per la scrittura dei suoi componimenti e perché?

Posso solo esprimere ciò che mi accade: non esiste un momento topico in cui mi siedo e scrivo. L’idea nasce spontanea, si espande e si concretizza. Ringrazio la mia memoria visiva che mi permette, quando ne ho il tempo, di visualizzare immagini, recuperare pensieri, scrivere parole.

In che modo nascono le sue poesie? Sono frutto di momenti di vita reale e personale oppure le piace scrivere di sentimenti universali?

Lo stimolo principale era ed è la realtà quotidiana. Mi rapporto molto spesso con la natura, gli animali, gli umani nel loro peregrinare tra gioie e dolori, alla ricerca dell’Amore. Questo credo sia un valore universale, accoppiato alla musica. Non hanno colore, spazio o tempo.

Crede che la scrittura poetica l’accompagnerà per tutta la vita? Riuscirebbe mai a farne a meno?

Scrivere non è una abitudine. È un sentire, un vivere emozioni, immagini, pensieri. Prova ne sia che recentemente, mi hanno coinvolto in un progetto di commenti letterari su raccolte poetiche. Spiegare una filosofia poetica risulta più facile per chi la poesia la scrive, la vive. Senza pretesa di fama immortale, ma con semplicità e riservatezza.

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