Intervista d’Autore – Oriano Grossi

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua poetica?

La mia vita, nel bene e nel male, ha influenzato la mia espressività poetica. Come nel Siddhartha di H. Hesse mi sono ritrovato a pormi delle domande esistenziali che hanno trovato nella scrittura una risposta. Non un rifiuto della vita ma comprensione del dolore per comprendere la vita stessa e viverla
pienamente nonostante tutto. La consapevolezza che scandagliare i meandri dell’animo porta a comprendere la vita con un atteggiamento non superficiale. Gli studi di Medicina sono stati una naturale prosecuzione in questa ricerca che non può fermarsi alla superficie e il mio essere empatico ha portato alla consapevolezza che aiutare gli altri in fondo è il miglior modo per aiutare sé stessi. Nel donare si riceve.

La poesia di incipit presente in questa collana possiamo ritenerla un manifesto della sua poetica? Perché ha ritenuto importante che fosse la prima?

Non ho seguito uno schema predefinito ma solo riportato cronologicamente ciò che avevo prodotto. Non amo essere definito all’interno di linee di pensiero codificate o slogan. Più che un “primo ed un ultimo” immagino qualcosa di circolare che ritorna e si trasforma e dove ogni elemento è importante.

Ricorda il primo momento in cui si è avvicinato alla scrittura poetica?

Iniziai nell’adolescenza con qualche verso per poi essere più presente appena dopo essermi iscritto alla facoltà di Medicina. Sentivo la necessità di trovare un equilibrio tra la fredda razionalità del sapere e i sentimenti di esseri umani che nella sofferenza si aggrappavano alla vita.


Quali sono i suoi progetti futuri come scrittore? Attualmente sta scrivendo?

Scrivo solo quando sono ispirato. La musica mi aiuta molto in tal senso Vorrei scrivere un romanzo chissà… Di sicuro scriverò per il piacere di farlo e per dare una risposta ai miei interrogativi.

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