Intervista d’Autore – Mostra di Pittura Margutta

In che modo ha selezionato l’opera da esporre? Quale valore ha per lei e cosa desidera trasmettere agli spettatori attraverso la sua opera?

“Con un sondaggio sui social e sul mio sito, ho fatto scegliere a chi mi segue l’opera ed ha vinto il veliero nella nebbia del conte Orlandi. L’unica cosa che mi interessa trasmettere è emozione. Chi guarda una mia opera deve sentirsi parte di essa e vivere la scena come in un film, deve essere regista attore e spettatore, l’osservatore deve essere il protagonista, viverlo come meglio crede. Io do un input e chi guarda costruisce il film, lui è il protagonista io indico il contesto e lui scrive il copione.”

Quali sono i suoi punti di riferimento artistici? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico e perché?

“Io ho cominciato a dipingere all’età di 6 anni frequentando l’accademia artistica di una pittrice la sig.ra Revel per cinque anni, poi altri master di pittori di accademia, infine, la grande amicizia con Borgna Mario, grande maestro internazionale. Quindi, la mia formazione posso definirla classica; ho imparato da accademici di conseguenza la mia formazione è quella. La maggior influenza artistica oltre ovviamente a chi mi ha seguito nei primi passi della mia infanzia è stato sicuramente Mario Borgna oltre che artista anche compagno di merenda e di bisboccia. Oggi un grande ringraziamento va all’amico Monteforte Domenico grande artista toscano nonché uomo di grande umanità maestro d’arte e di cultura; grazie ai suoi consigli ho avuto un nuovo inizio in terra toscana. Le sue opere sono un’esplosione di colore e hanno il profumo della terra di Toscana: contagioso.”

Come realizza i suoi dipinti? Ha già un’idea chiara e definitiva di cosa andrà a dipingere oppure costruisce l’opera in momenti e fasi differenti?

“Io sono un tradizionalista mi piace la tela e il profumo dei colori ad olio anche se preparo il fondo basi acriliche. Sì, ho ben chiaro cosa voglio dipingere, adoro il mare e la sua gente, non per niente mi sono trasferito dalle montagne di Sestriere dove sono nato in Versilia, voglio colore, spazio, profondità, profumo di mare, barche e paesaggi che sanno di libertà, orizzonti infiniti dove lo sguardo si perde, poi ovviamente dipende dallo stato d’animo del momento, se sono irritato, agitato e irrequieto il mio mare diventa mosso e se mi girano di più arriva la tempesta, se sono calmo rilassato e tranquillo il mare diventa
calmo e addirittura bonaccia, tutto si placa, rallenta e la quiete regna sovrana. Solo una cosa è sempre presente nelle mie opere: gli uccelli simbolo di libertà quella che ho davanti alla mia tela bianca.”

Quali sono le tecniche che preferisce utilizzare e perché? Acrilico, olio, acquerello, tecnica mista…

“Su questo non accetto compromessi. OLIO e ancora OLIO. I colori con questa tecnica si fondono come voglio io e con i tempi giusti, la fretta non porta mai cose buone. Chi dipinge non deve avere furia, come si dice in Toscana, ma pace tranquillità e tempo, è come il pane, più lievità e più è buono. Amo molto anche il carboncino ma a modo mio, gratto il carboncino e uso la polvere con il pennello su carta liscia a grammatura 350, non ti permette errori quello che fai resta.”

“L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare” sosteneva Salvador Dalì. Può commentare questa citazione?

“Beh, si sa che gli artisti hanno visioni particolari del mondo e dei suoi contenuti. In quel contesto storico capisco il suo pensiero ora, a me disturba e spaventa molto di più la scienza e mi rassicura molto di più l’arte. L’arte è bellezza e libertà di pensiero e opinione, la scienza limita la libertà e la fantasia, siamo tutti schiavi di bancomat, carte di credito elettroniche, videogiochi e realtà virtuale. Tutto ciò distorce la realtà e con l’intelligenza artificiale rischiamo di perdere il controllo di noi stessi, del nostro futuro e della nostra umanità, la scienza gioca a essere Dio e scherza con il fuoco; Terminator non è poi così lontano, la genetica ci trasforma e la natura non può più fare il suo corso. Stiamo manipolando e distruggendo tutto in nome della scienza, del progresso, del cemento e dell’acciaio. Se fosse un mio contemporaneo penso proprio che direbbe l’arte è fatta per rassicurare, la scienza per disturbare. Caro Salvatore il tempo passa e non si arresta un’ora disse un altro grande artista.”


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