Intervista d’Autore – Laura Casini

Le sue opere sembrano delle tappe di un vero e proprio viaggio, se dovesse fare
da guida a chi osserva cosa gli direbbe per goderne appieno?

Come finestre su altri universi le mie opere in effetti suggeriscono, rivelano e comunicano con  l’osservatore che non solo viene sorpreso per i giochi di luce, ma viene avvolto da una forte sensazione di vitalità. Le mie opere hanno il potere di attivare i sensi e di creare una forte ed intima connessione con chi prende il tempo di osservare. Osservare con tutti i sensi. Non solo con gli occhi. Gustare le diverse gradazioni di colori, toccare la materia, sentire le vibrazioni. Diventa quasi un viaggio sensoriale che li riconnette a loro stessi, al di là della logica per lasciarsi andare alle silenziose percezioni del corpo e seguire i movimenti che inesorabilmente agiscono sul loro energia/morale. I movimenti narrano, suggeriscono come poesie silenziose a chi sa guardare al di là dello spazio e del tempo ,per riconnettersi alla forza ed alla bellezza della vita. Più persone mi hanno detto che in differenti momenti della loro vita, contemplare, anche per pochi minuti le mie opere, li ha aiutati ad affrontare momenti difficili e ritrovare in sé stessi un’energia positiva e primordiale di vita. Quindi per rispondere alla domanda direi semplicemente di osservare e lasciare i  propri sensi guidarli in altri universi . Respirare e fondersi con il dipinto…
 
Quanto è incisiva la scelta dei nomi delle sue opere nella costruzione della loro identità?
 
La scelta del nome é essenziale. Tutto parte dall’energia di una parola che sia presa da una conversazione, una canzone, o semplicemente dalla sua risonanza in me. Spesso mi viene data una parola ed io accetto la sfida . Ascolto i colori che mi vengono ispirati dalla parola stessa e lascio andare le mani interagire con la musica scelta per quel specifico momento creativo. Non faccio altro che esprimere tramite la luce, il colore ed il movimento, una specifica vibrazione energetica. Agli inizi non sapevo fermarmi al punto giusto, quindi “rovinavo” sistematicamente quello che stavo dipingendo ma, paradossalmente, non rovinavo, creavo; infatti i colori, mischiandosi involontariamente, mi portavano esattamente  dove avrei espresso al meglio quell’energia specifica/tematica.
 
C’è qualcosa in particolare che l’ha ispirata prima e durante il processo artistico?
Essendo in persona molto sensibile e profonda riesco a cogliere l’essenza di una parola e a trasmetterla sulla tela. Le emozioni sono il colore della vita ed hanno avuto una grande importanza nella mia vita.  Quando mi si dà una parola chiedo anche a quale emozione la persona associa quella parola, a quale esperienza . E credo che sia questa frequenza energetica che viene percepita nel mio lavoro artistico.  Parte integrante della mia creazione artistica é la musica . 


 
 
Se dovesse scegliere tra l’istintività e la tecnica, quale delle due rappresenterebbe
meglio la sua produzione?
Senza esitazione e senza ombra di dubbio l’istinto. Non ho nessuna preparazione o visione compiuta del dipinto prima di cominciare l’opera. Quest’ultima si costruisce da sola portandomi esattamente là dove dovevo andare. Quando ho terminato osservo il dipinto come se fossi l’osservatore e non il creatore. Ne nasce una relazione d’amore nella quale, come nell’amore, mi lascio sorprendere e travolgere.
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