Intervista d’Autore – Carmela Scuderi

Se la sua arte è un viaggio, come in Guardando l’infinito e Verso nuovi orizzonti,
dove direbbe che la sta portando e chi osserva che ruolo ha?

La prima Guardando l’Infinito è espressione di uno status in cui la figura manifesta la sua paura ma nello stesso tempo la voglia di affermazione. Ripresa, la figura, su una rupe contempla ciò che le si pone davanti ma qualcosa le impedisce di vedere chiaro e percepire quale sarà il suo futuro. Tutto ciò esprime l’incertezza della vita. L’elemento positivo come sempre presente nei miei quadri, sono i palloncini che lei tiene saldamente ed esprimono leggerezza, forza e coraggio. La seconda Verso nuovi Orizzonti presenta una situazione di pacata certezza di poter raggiungere i propri obiettivi. La figura femminile ripresa danzante, con una cadenza ritmica attira il volo di uccelli che le si avvicinano desiderosi di un contatto. Il tutto immerso in una natura amica che infonde calore e luce ai primi bagliori del giorno. Una barca plana nel mare calmo pronta ad andare verso lidi lontani. In basso a sinistra una gabbia aperta, vuota… con delle farfalle che si accingono a volare. I due quadri esprimono il momento prima, desiderio e speranza, e il momento dopo (certezza e consapevolezza di aver intrapreso la giusta via) l’inizio di un viaggio affascinante tanto desiderato. Il ruolo degli osservatori è quello di  partecipare, intervenire e soprattutto di acquisire sensazioni, emozioni che scaturiscono dalle pennellate dei miei quadri.

I volti femminili da lei raffigurati nei suoi dipinti sono ispirati a qualche figura in
particolare?

Il mio intento è quello di evidenziare le sensazioni, i sentimenti derivati da stati d’animo diversi. Il tutto proviene dal bisogno, mio personale, di esprimere ciò che mi colpisce in quel momento. Per questo posso dire che i miei lavori non sono ne potrebbero essere fatti su ordinazione o copiando da disegni. Lei è presentata sempre in un contesto di positività (la natura è spesso rigogliosa) che la incita a reagire e mai ad abbattersi.

Quanto la sua formazione e il suo mestiere hanno influito nella sua produzione
artistica?

È indubbio che i miei studi artistici e il mio lavoro di docente di Storia dell’Arte abbiano avuto un ruolo importante nella realizzazione dei miei lavori, ma credo che la voglia di esprimermi e il bisogno che ho di far venir fuori ciò che ho dentro abbiano un ruolo fondamentale. Cerco di esprimere sensazioni e quindi non mi limito a rappresentare la natura che ho davanti, perciò miro a deformare, trasformare. In me avviene un processo di analisi, studio e espressione intima del mio essere.

Quanto è importante la tecnica e quanto l’ispirazione, la parte più emozionale nel
processo creativo?

Parto sempre dall’ispirazione per poi decidere come agire, con quale tecnica elaborare i miei pensieri e le mie sensazioni, quindi nel processo creativo ha un ruolo fondamentale l’idea che ho dentro. La tecnica può variare e/o può essere integrata da diverse espressioni artistiche.

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