Interviste d’Autore – Andrea Regola

Pur essendo molto giovane ha già una spiccata propensione e passione per la scrittura poetica. Come è nato questo interesse?

“Il mio interesse verso la scrittura e la poesia è iniziato alle elementari, quando scrivevo poesie d’amore per le mie compagne di classe che mi piacevano, sfortunatamente le mie opere di quell’epoca sono andate tutte perdute, ma il mio interesse è persistito e la mia prima poesia di cui ho ancora il testo, Donna, l’ho scritta in terza media, poi molte altre mie poesie le ho scritte in prima e seconda superiore.”

Ritiene che il poeta abbia una sensibilità maggiore rispetto agli scrittori che si dedicano invece alla prosa? Se sì o no, perché?

“Il poeta ha bisogno di una sensibilità maggiore rispetto ad uno scrittore in prosa perché le sue opere non devono solo intrattenere, ma bensì instaurare un dialogo intimo con l’anima del lettore e suscitare in lui le emozioni più profonde e recondite dell’animo umano.”

Qual è il momento della giornata che predilige per la scrittura dei suoi componimenti e perché?

“Solitamente compongo le mie poesie durante i lunghi viaggi in pullman che mi portano il pomeriggio dal paese della mia scuola (Breno) al mio paese di residenza (Villa Dalegno, comune di Temù), per via del ampio spazio di tempo a mia disposizione in quel momento e l’impossibilità di affrontare i miei altri impegni.”

Se dovesse scegliere tra i grandi scrittori o artisti quello che sente più affine a lei e alla sua poetica, chi sceglierebbe e perché?

“Nella mia opinione, e in quella dei lettori a me vicini, i miei componimenti si avvicinano molto alla poetica virgiliana, ma anche dantesca, manzoniana, pascoliana, carducciana e dannunziana, per via dei temi affrontati e della metrica, mi piace pensare che le mie poesie siano una fusione di tutti gli stili di tutti i grandi poeti della storia di cui ho avuto il piacere di leggere le opere.”

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