Interviste d’Autore – Rosanna Carlini

Dalla sua nota biografica apprendiamo che la sua arte si è sviluppata entro il contesto di città diverse tra loro, quali Roma, Genova, Londra e Bruxelles. In che modo questi ambienti hanno influenzato la sua arte? Inoltre, a quale tra queste si sente più legata dal punto di vista artistico e perché?

“Roma, Genova , Londra e Bruxelles sono città uniche, tutte ricche di arte, dove ho potuto approfondire la mia passione per la pittura e per l’arte in generale. Tra loro però ce n’è una a cui sono legata particolarmente sia dal punto di vista artistico che sentimentale, parlo di Roma, la mia città natale, dove ho vissuto per tanti anni, il luogo che porto sempre nel cuore.”

Sappiamo che una parte consistente della sua produzione artistica è incentrata sulle copie d’autore. Come è nata la passione per questo tipo di soggetto? Quali sono i suoi principali riferimenti pittorici e perché?

“Come artista autodidatta, ho studiato l’arte attraverso i libri e visitando musei, approfondendo così l’argomento per farmi una cultura personale. Osservando i quadri d’autore mi immergevo nell’opera, cercando di capire le tecniche dei grandi Maestri come Modigliani, Magritte, Monet, Picasso ed altri pittori. Lo studio dell’opera iniziava immedesimandomi nell’artista e in cosa avesse voluto comunicare attraverso il suo quadro. Successivamente provavo a disegnare il soggetto che più mi aveva colpito, cercando di riattraversate il pensiero, la tecnica e la mano del pittore. Nelle opere di ognuno di loro trovo un’anima differente, una personalità che mi rivelava lo spirito dell’artista. Ora dipingo le copie d’autore facendo delle piccole variazioni per personalizzare l’opera.”

Tutti i suoi quadri sono realizzati con la tecnica olio su tela. Perché ha scelto di utilizzare questa tecnica? Ha sempre dipinto ad olio oppure questa predilezione è figlia di un processo di maturazione e sperimentazione artistica?

“Una gran parte delle opere che ho visto nei musei sono realizzate con i colori ad olio. Personalmente ho scelto di dipingere con colori ad olio perché trovo che trasmettano un calore particolare, anche se non escludo in futuro di eseguire opere con altre tecniche di colore.”

Tra tutte le opere, Omaggio a Monica è l’unica in bianco e nero. Come e da dove nasce la scelta di utilizzare o meno il colore? Inoltre, cosa voleva trasmettere all’osservatore col bianco e nero di questo ritratto?

“Amo particolarmente i ritratti in bianco e nero, ne ho realizzati anche a colori. Il ritratto è un po’ come scattare una foto. Inizio l’opera solo dopo uno studio approfondito del soggetto, dalla sua posa, dal colore e dall’espressione degli occhi e dei capelli, dal suo stato d’animo e da cosa indossa. Unendo questi insiemi decido se dipingerlo a colori o in bianco e nero. In pratica cerco di entrare nella parte più intima di ogni persona, catturando un preciso momento di espressione. Nel ritratto di Monica Bellucci ho voluto esaltare la sensualità, che in questo caso non ha colore, ma è fatta di gestualità, ecco il perché della scelta del bianco e nero.”

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