Interviste d’Autore – Laura Parducci

Alcune delle sue poesie sono dedicate a personaggi famosi (“A Monica Vitti”, “Ad Alda Merini”), altre sono un inno alla spiritualità (“Chiederò a Dio”; “Preghiera di bimbi”) o ancora alla vita vissuta e futura (“Com’era bello”; “Mille volte”). Definirebbe, quindi, queste tematiche i pilastri della sua poetica? Se sì, perché ha scelto di scrivere di questi argomenti, cosa rappresentano per lei?

Le tematiche delle mie poesie sono frutto di sensazioni, emozioni, desiderio di pace e bellezza. Ci sono personaggi famosi che mi sono affini empaticamente e mi riempiono l’anima per ciò che trasmettono. La mia visione spirituale non può scindere dal rapporto di Dio con l’Uomo e del desiderio di un aiuto divino per risollevare l’anima da tutte le nefandezze umane. Tutto può essere fonte di riflessione e sensazioni che per quanto mi riguarda sono di ispirazione. Sì, i pilastri del mio mondo sono tutto quanto può e deve far riflettere.

Tutti i suoi componimenti sono accompagnati dalla data di creazione. Perché è importante per lei datare le poesie? È un’abitudine che ha sempre avuto oppure è nata col tempo?

Dato le mie poesie perché così facendo noto il mio percorso, migliorando e superando particolari momenti.

In quale momento della giornata preferisce scrivere e perché? Inoltre, il suo processo creativo è di tipo istintivo oppure metodico e costante?

Solitamente è la notte che mi ispira e istintivamente scrivo.

Se dovesse scegliere tra i grandi scrittori o artisti quello che sente più affine a lei e
alla sua poetica, chi sceglierebbe e perché?

Mi sono sempre interessata alla poesia iniziando per esempio da Quasimodo, Cardarelli, Montale, Ungaretti ed infine Alda Merini che rappresenta per me il meglio della attuale poetica.

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