Interviste d’Autore – Valentina Ruggiero

Le prime due opere della raccolta raffigurano elementi marittimi. Inoltre, nella frase di accompagnamento ai dipinti parla, in entrambi i casi, di una tempesta sedata. Possiamo, pertanto, ritenere entrambe le opere la riproduzione visiva del suo mondo interiore e della sua emotività? Se sì, perché ha scelto di rappresentarlo attraverso l’elemento del mare?

“È esattamente così. Accade nella vita che ci si senta come una nave in tempesta; con la forza di Dio, della mia famiglia e della natura sono riuscita a calmare queste mie tempeste interiori. Amo molto il mare, lo trovo un elemento meraviglioso; il mare è forte e coraggioso, allo stesso tempo è poetico e mi trasmette molta pace e gioia e adoro raffigurarlo su tela. Con la tecnica della spatola creo quell’effetto materico che tanto amo e che riesce a rendere più in rilievo il dipinto, la mia pittura esce così “fuori” dalla tela, ed è in grado di trasmettere stupore e meraviglia all’osservatore.
Nell’opera “Il Faro”, ho rappresentato un faro in piena tempesta di notte. È una metafora della vita; noi esseri umani siamo il mare in tempesta, ci agitiamo, presi dall’ansia e dalle preoccupazioni della vita e cerchiamo un “Faro” (che per me è Dio), una luce, che calmi queste ansie e ci riporti la calma e la tranquillità.”

In alcuni dei suoi quadri ha applicato degli oggetti fisici, come per esempio la cornice in Una finestra sull’arte. Da dove nasce la volontà di inserire oggetti materiali sulla tela e quale funzione svolgono questi oggetti all’interno delle sue opere e della sua più generale produzione artistica?

“Mi affascina la pittura in rilievo. Trovo molto bello applicare degli oggetti all’interno dei quadri e mescolare così il colore a degli oggetti fisici. Questo rende il dipinto ancora più in rilievo, ed è una particolarità che amo molto.”

Nella sua nota biografica afferma che il colore racchiude tutte le sue emozioni. Sono, dunque, queste a suggerirle di volta in volta il soggetto delle opere e l’accostamento dei colori da utilizzare? Può parlarci più approfonditamente di come nascono i suoi dipinti?

“Il colore ha per me un effetto terapeutico, riesce a rendermi immediatamente felice, è in grado di allontanare tutte le ansie e le preoccupazioni della vita. Quando dipingo tutto si trasforma in “magia”, è decisamente un momento magico “che tocca le stelle e l’infinito, sfiorando Dio”, per riprendere la mia nota biografica. Quando dipingo non sento dolore, non sento gli affanni, non vedo nuvole ma solo luce mescolata a mille colori. In quel momento capisco che lì, proprio nel colore, ci sono io, io sono il colore e dove c’è Arte, ci sarò sempre anch’io.
I miei dipinti nascono da soli, senza pensarci minimamente su, non disegno delle bozze prima, né ci penso giorni prima. Mi metto davanti alla tela e mi faccio guidare dai colori, sono loro a suggerirmi come lavorare sull’opera che sto per compiere.
Nei quadri in cui aggiungo oggetti fisici invece, mi faccio guidare sia dai colori che dagli oggetti che trovo; penso all’accostamento dell’oggetto su quel tal colore e così via. A volte delle immagini, o una poesia o un componimento di musica classica riescono ad ispirarmi nel dipingere un quadro. Nasce tutto all’improvviso ed è un momento bellissimo per me.”

Tutti i suoi quadri sono realizzati in acrilico. È l’unica tecnica che utilizza per dipingere? Se sì, perché e in che modo l’acrilico su tela l’aiuta, meglio di altre tecniche, a veicolare il messaggio o il sentimento alla base delle sue opere?

“Mi piace dipingere in acrilico perché è una tecnica bellissima, versatile e pratica, ha tempi di asciugatura rapidissimi ed è inodore. Adoro la lucentezza del colore acrilico e per i miei quadri materici è la tecnica perfetta.”

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