Interviste d’Autore – Giovanni Palo

Nella sua nota biografica scrive: “Fin da piccolo ho sempre amato leggere, scrivere e recitare.” Quale tra queste passioni ritiene davvero fondamentale e indispensabile nella sua vita?

“Ritengo fondamentale recitare in quanto mi aiuta ad entrare in contatto con altre “vite” di altri personaggi e, così, conoscere meglio me stesso e la realtà che mi circonda.”

Alcuni versi della poesia “Io” recitano: “Io, dilaniato dai miei mille pensieri navigando su un mare in tempesta non lascio andare il timone avanzando verso i luminosi lidi ove potrò trovar pace.” La poesia la aiuta a districarsi tra i suoi mille pensieri ed avanzare verso questi lidi luminosi? Se sì, in che modo?

“La poesia mi aiuta a tirar fuori emozioni che difficilmente verrebbero esternate e a ritrovare la tranquillità in un momento di forte agitazione emotiva. Tramite la parola scritta rendo reale, viva, una parte di me che altrimenti rimarrebbe nascosta.”

Alcune poesie hanno il titolo tradotto anche in lingua greca. Come mai questa scelta? A quale necessità stilistica risponde?

“Il titolo greco si deve alla mia formazione classica. Titoli come “Θανατος/morte” servono a dare un significato più profondo, diverso anche, rispetto al termine in lingua italiana: per noi la morte o la vita sono cose che hanno un inizio ed una fine, per gli antichi invece sono eterne così come ritengo eterni i sentimenti impressi in quelle poesie.”

Pur essendo molto giovane i suoi testi hanno una forma e un lessico molto maturo. Le sue poesie nascono di getto o sono comunque frutto di una rielaborazione?

“Le mie poesie nascono di getto. Nascono a seguito di un forte impulso emotivo legato ad una situazione appena vissuta e quindi non vengono rielaborate al fine di mantenere viva quell’emozione anche all’interno delle parole stesse.”

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