Interviste d’Autore – Fausto Prandini

“Asincrona semantica” è il titolo della sua silloge poetica. Nella sua introduzione scrive: “Il lettore non si lasci ingannare da un titolo che pare così criptico”. Può spiegarci meglio la genesi e la scelta di questo titolo?

Asincrona semantica, un titolo scelto, e tale è rimasto, quando ancora la mia raccolta di poesie pubblicabili si riferiva a componimenti perlopiù ermetici, dove di rimando mi rifacevo ad invitare l’ipotetico lettore, ad interpretazioni intuitive, e mosse nei loro criptici significati, da musicali sensazioni, atte a suscitare nel mistero, sentimenti di accomodamento compiaciuto al non direttamente rivelato… o sentimenti di disaccordo per la difficile (e richiesta razionalmente) decrittazione logica dei significati. Ho mantenuto lo stesso titolo nella silloge qui pubblicata, in riferimento ad altri motivi: sebbene la gran parte di queste poesie possano collocarsi ad un passato (ricordi), o al presente, la loro ubicazione è da situare in un futuro ipotetico, atto all’autorealizzazione per fede indotta. Non essendo facile da reperire il tema centrale della raccolta, la proiezione “asincrona” (sfasata nel tempo), il fil rouge dell’Amore nelle Nozze Alchemiche ed ogni mistero che le circonda… nella “semantica” dei significati che modulano nei miei componimenti, il non ancora accaduto.”

I suoi testi sono particolarmente curati da un punto di vista formale (musicalità, lessico, metrica). Qual è il suo modus scribendi? Come compone i suoi testi e quanto impiega prima di ritenersi soddisfatto di un componimento?

“Le mie poesie sono missive esclusivamente dedicate alla mia Musa, quando mi sento ispirato a “parlarle” mi siedo al computer e scrivo. Non essendo un lettore di nessun genere letterario, traggo ispirazione in automatico dal mio emisfero destro, coadiuvato dal sinistro quando la poesia non esce di getto nell’arco di una mezz’ora, allora prevalgono i pensieri studiati a tavolino e meno spontanei nel flusso delle parole. Di norma impiego dalle tre alle cinque sette ore (non di fila) per affinare al completamento le mie poesie.”

Ci sono dei poeti in particolare a cui si riferisce sia per forma che per contenuto? Se sì, quali?

“Non amo leggere, e di rado sono alle prese con romanzi, saggi o poesie, proprio per questo non mi considero un poeta o uno scrittore, ma maggiormente un Innamorato delle parole e non solo. Non conosco nessun poeta in particolare e a nessuno mi riferisco, per questo do ai miei componimenti la mia impronta personale, sussidiata esclusivamente dal piacere di scrivere per la mia Musa!”

Considera “Asincrona semantica” la summa della sua produzione poetica oppure ha già in produzione un’altra raccolta?

“Trascorro lunghi periodi senza scrivere, ma di norma sto continuando a comporre versi. Non considero “Asincrona semantica” la summa della mia produzione poetica. Non escludo che in futuro possa pubblicare una nuova raccolta di poesie, già da ora consegnatemi da ispirazioni che si evolvono mano a mano il naturale cambiamento di sentimenti per la mia Musa.”

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