Interviste d’Autore – Antonella Castigliano

La sua formazione scientifica quanto influisce nella sua poetica?

“La mia formazione scientifica o, per meglio dire, fisico-matematica, emerge in maniera involontaria ed improvvisa in qualche mio componimento poetico imponendosi testarda e  manifestandosi come angolazione privilegiata attraverso la quale guardo il mondo. Molti mi hanno chiesto come mai una persona con una formazione scientifica abbia ipotizzato la possibilità di scrivere poesie. A mio avviso la complementarità tra filosofia e matematica, tra scienze e poesia è quanto mai attuale anche se ha radici antiche. Basti ricordare Primo Levi, chimico, ma autore di testi notevoli di letteratura italiana o Leonardo Sinisgalli, ingegnere, forse più noto per essere l’ideatore del cane a sei zampe o Gadda, ingegnere, cui si annovera una vasta produzione in prosa e poesia. Quindi, per venire al punto, ritengo che essere in possesso di un metodo scientifico o di un modello matematico sia pregnante nel considerare, ogni piccola parte del mondo, come espressione di una grammatica simbolica che è alla base del metodo stesso.”

Il “Pescatore di perle” è una raccolta poetica che vuole essere anche un dialogo diretto con il lettore. Il “Pescatore” diviene quindi il lettore in cerca di emozioni. La sua poetica è rivolta sempre a qualcuno oppure scrive anche solo per sé stessa?

“La mia poetica nasce senza alcuna finalità. In “Pescatore di perle” ho cercato di estrarre, dalle esperienze di vita, emozioni, pensieri, sensazioni provando la meraviglia di scoprire, come in un’ostrica, perle di bellezza o di saggezza con la speranza di suscitare nel lettore l’entusiasmo di trovare la “propria perla” in qualcuna delle mie poesie. Si dice che il “il vero poeta non è chi scrive ma chi legge” perché la poesia, a differenza della prosa, non nasce con uno scopo divulgativo. La poesia è la musica della letteratura fatta di note e di suoni,di profondi buchi neri assorbiti da infiniti spazi bianchi. Nella mia breve esperienza poetica posso affermare di scrivere essenzialmente per  me stessa in quanto non saprò se sarò compresa davvero. Una poesia diventa tale solo se arriva dritta al cuore del lettore ed è per questo che mille lettori di una stessa poesia riferiscono opinioni e sensazioni diverse dinanzi alle stesse parole.”

Nella poesia “Oltre”, d’apertura alla sua raccolta, abbatte la barriera dello spazio e del tempo, superando i limiti con l’intento di volgere lo sguardo “oltre la siepe”. Come è possibile per lei guardare oltre i  ricordi che attanagliano l’animo?

“I ricordi fanno parte della nostra esistenza e sono indelebili nella mente e nel cuore. Il cervello elabora le informazioni negative e positive in due emisferi diversi; generalmente le emozioni negative impiegano più energia per essere processate e quindi creano più pensieri rispetto a quelle positive. Per questo motivo, nella poesia “Oltre”, lancio un appello, in primo luogo a me stessa, di cercare di superare le difficoltà liberando la mente, lasciandola volare  in spazi infiniti verso “il punto improprio dell’anima”. I ricordi o i pensieri “che attanagliano l’anima” non cesseranno di tormentarci fino a quando non li interpreteremo in chiave positiva o esperienziale. Nella poesia “Oltre” il poeta incita il lettore a fare proprio questo ,a sperare quindi che alla fine del tunnel ci sia una luce sfolgorante.”

Quali sono i suoi progetti futuri da scrittrice?

“Al momento non saprei dire quali saranno i miei progetti futuri di scrittrice. Il progetto  immediato è  capire cosa pensa il lettore delle mie poesie, se attraverso la loro lettura riesco a trasmettere le mie emozioni, le mie sensazioni  e conoscere  anche le diverse interpretazioni fornite dal lettore. Nelle presentazioni delle proprie opere s’interroga l’autore, si pongono domande per “comprendere”, a me piacerebbe fare l’inverso; dopo un’attenta lettura “interrogare” il lettore e raccogliere i vari commenti, anche i più disparati: questo è il mio progetto più immediato ed anche, credo, di difficile realizzazione.”

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