Interviste d’Autore – Serena Gullotta

I suoi testi sono ricchi di riflessioni: quanto influiscono i suoi studi filosofici sugli argomenti delle sue poesie?

“Molto. La filosofia è amore per la conoscenza a tutto tondo e la mia scelta di allora rispecchia completamente anche la me stessa di oggi. Tutto ciò che scrivo è il riflesso di quelle acquisizioni. La filosofia mi influenza anche nel suo essere sempre aperta a nuove considerazioni, al non avere quasi mai un approdo definitivo… è questa propensione al viaggio, alla scoperta, all’infinito in un certo senso, che la rende tanto affascinante.”

A chi si ispira “L’uomo con il cilindro”? A cosa pensava quando l’ha composta?

L’uomo con il cilindro è una delle ultime poesie. L’ispirazione è arrivata pensando al bisnonno paterno e quindi proiettandomi indietro nel tempo, in un tempo in cui le cose erano poche ma buone, i rapporti più diretti forse è in generale la vita era più sostanziale che formale.”

I suoi versi sono molto curati soprattutto per le scelte lessicali: quanto impiega a comporre una poesia? È mai soddisfatta della prima stesura?

“Grazie, sono onorata. In effetti, non c’è esattamente un tempo. Lungi da me ogni forma di paragone, ma la penso e mi comporto, in naturalezza, come Alda Merini, la mia poetessa preferita in assoluto: la poesia deve attraversarti, altrimenti è un’inutile esibizione stilistica. Questo è il mio rapporto con i versi, per cui mi abbandono ai pensieri, li lascio fluire, stendo nero su bianco, ancora molto legata a carta e penna e di solito arriva nell’immediatezza. Quello che faccio in seguito è un’accurata revisione.”

Ha scelto di pubblicare anche una poesia in dialetto siciliano. Quanto contano le sue origini? Quanta Sicilia c’è, anche a livello di ispirazione, nei suoi versi?

“Direi che, un po’ come per tutti, la mia terra è assolutamente parte di me. Il legame con la Sicilia, tanto bella quanto aspra per certi versi, è qualcosa di indissolubile, ma non è un’influenza avvertita, al contrario, è come essere agiti in qualche modo da questa bellezza che si effonde.”

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