Interviste d’Autore – Erica Casonato

Reeds in the wind è l’opera che ha scelto di esporre per questa collettiva. Un’opera composta da due tele con lo stesso soggetto ma una scelta di colori differente. Come sceglie i colori da utilizzare nelle sue opere?

“La scelta cromatica nei miei dipinti è sempre molto forte, con accostamenti di colore violenti, innaturali e contrastanti. Il dittico “Reeds in the wind” spinge all’estremo questa scelta: le due tele accostate rappresentano senza soluzione di continuità un unico paesaggio, le canne di fiume tipiche della laguna veneta, ma con una netta variazione di temperatura nei colori. La prima tela è caratterizzata dalle tinte fredde del blu e del viola, e da linee spezzate e più astratte, mentre nella seconda dominano il rosso, il giallo e l’oro, con tratti più morbidi e rotondi. In un’unica opera si assiste al mutamento del paesaggio dall’alba al tramonto, dall’inverno, freddo e ventoso, all’estate, calda e placida.”

Nella vita è un ingegnere aerospaziale ma è da sempre un’appassionata d’arte. Riesce a ritrovare un po’ di arte anche nel suo lavoro?

“Mi piace pensare che l’arte sia ovunque. L’ingegneria e l’arte per me sono due mondi paralleli, ma osmotici: la razionalità e la creatività si bilanciano. Il settore aerospaziale, forse più di altri rami dell’ingegneria, è sempre all’avanguardia, non solo per le innovazioni tecnologiche, ma anche per quelle relative al design, e spesso propone interessanti spunti di riflessione ed ispirazione.”

Ha esposto in un’altra occasione, sempre nella nostra Galleria, l’opera “Giardino fiorito”. Questo dipinto è stato realizzato con tratti più “realistici” rispetto all’opera “Reeds in the wind”. In questo periodo ha sperimentato nuove tecniche e abbracciato un nuovo stile pittorico?

“Nell’ultimo anno ho riscoperto la pittura ad acquerello, e con essa mi sono avvicinata ad uno stile più astratto, più sciolto: ho imparato a lasciar fluire l’acqua e i pigmenti in modo più naturale, a ridurre i dettagli leziosi e creare immagini più sintetiche, simboliche, portando la figurazione quasi all’astrazione. Inoltre, ho adottato la fotografia e la tecnologia digitale, come supporto ed ispirazione alle mie opere, che sono comunque create solo con metodi pittorici tradizionali.”

C’è una corrente artistica alla quale si sente più affine? Se potesse scegliere, quale pittore del passato vorrebbe essere?

“La corrente artistica a me più affine è forse l’Espressionismo: condivido con questa corrente artistica i colori, intensi e vibranti, la necessità di esprimere ciò che sento, o ciò che il soggetto dell’opera sente, più di ciò che vedo. Tra gli autori del passato ammiro particolarmente Vincent Van Gogh, non solo per la sua opera, il cui valore artistico è indiscusso, ma soprattutto per esser stato un esempio di perseveranza e resilienza, nonostante l’opinione pubblica e gli eventi avversi che hanno contraddistinto la sua breve, ma intensa vita.”

Reeds in the wind
Giardino fiorito

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