Interviste d’Autore – Francesco Scarci

Nella sua nota biografica dice di aver trovato nella ritrattistica e nella street-photography la sua cifra stilistica. Cosa preferisce di questi due generi?

“Da un lato, adoro sicuramente l’imprevedibilità e la spontaneità della street photography, il fatto di ritrovarmi magari lungo una strada, in un tempio o quant’altro e assistere a delle “scene” in grado di scolpirsi nella mia macchina e nella mia memoria. Dall’altro lato, mi piace interagire con le popolazioni che incontro durante i miei viaggi nei luoghi remoti del pianeta, poter interagire con loro, con una breve conversazione, e poi magari chiedere se posso ritrarli con una foto che sancisca l’importanza di quell’incontro.”

Ha iniziato a fare fotografie da 15 anni. Cosa l’ha fatta avvicinare a questo mondo?

“Sicuramente, l’aver incrementato il mio viaggiare all’estero sia per lavoro che per piacere, ha contribuito ad accrescere questo mio interesse. Aver poi visitato luoghi più esotici e meno battuti, aver capito che mi emoziono a fotografare gli sguardi delle persone per poterne cogliere le emozioni, piuttosto che scattare le classiche fotografie da cartolina, mi ha spinto a cimentarmi maggiormente in questo hobby, alla ricerca di uno stile più personale, in un mondo in cui ritengo sia estremamente complicato farsi notare per l’originalità dello stile.”

Lo scatto “Fierezza e disincanto” ritrae una ragazza di un altro Paese. Dove ha realizzato questa fotografia? E perché ha scelto proprio lei come soggetto?

“La fotografia è stata scattata in un piccolo villaggio del Madagascar, francamente faccio fatica addirittura a ricordarne il nome, però quella donna appoggiata al muro la trovavo evocativa, con quel suo sguardo dritto e fiero, ma anche disincantato da un futuro pieno di punti interrogativi. Nella foto a colori, la donna mi ricordava qualche scatto di Steve McCurry, di contro, in bianco e nero, mi evoca Sebastiao Salgado, due fotografi che rappresentano alla fine i miei punti di riferimento nell amia fotografia.”

Il bianco e il nero è la sua cifra distintiva. Cosa le piace di questo effetto?

“Il bianco e nero lo adoro essenzialmente perché in grado di enfatizzare il dettaglio di una foto ritratto, che molto spesso a colori si fa più fatica a cogliere. L’assenza del colore poi, a mio avviso esalta le emozioni, belle o brutte che siano, e io sento la necessità di cibarmi di quelle emozioni, vista la società in cui viviamo, piuttosto avara delle stesse.”

Fierezza o disincanto
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