Interviste d’Autore – Federica Bedin

Nella sua nota biografica scrive: “La realtà ci circonda ma la poesia vive dentro di noi. Così il mondo può anche imprigionarmi nelle quattro mura della realtà, ma con lei nella mia vita, avrò un luogo dove tornare per essere libera.” Dunque per lei la poesia è evasione dalla realtà e, in quanto tale, preferisce trattare tematiche astratte e sentimentali?

“La poesia per me è al tempo stesso realtà ed evasione da essa. Mi spiego meglio, la mia poesia parte da eventi e luoghi reali, concreti e trae espirazione da essi. Attraverso questi, rivivo ricordi ed emozioni che credevo perdute, mi ci immergo ed è così che essa nasce. Dalla fusione tra presente e passato, realtà e fantasia, prendono vita luoghi dove solo la poesia è la chiave per accedervi, sono il mio angolo nascosto dove poter riscoprire me stessa.”

Molti dei suoi testi parlano d’amore: potrebbe definirsi una “poetessa d’amore”?

“Per certi versi sì, mi definisco una poetessa d’amore; l’amore per me assume diverse sfumature, c’è l’amore romantico, l’amore per la natura ed il mare, il mio più caro amico, e l’amore per la vita. Ogni momento della mia storia poetica si alimenta di queste diverse forme di amore, che diventano il filo conduttore delle mie poesie.”

Quando ha iniziato ad avvicinarsi alla scrittura poetica? Lo ha fatto in modo autonomo o ha avuto qualche input esterno?

“Il primo avvicinamento alla poesia è stato da bambina, alle elementari. Ho iniziato per un compito a casa, per poi scoprire che scrivere per me non era stato solo un dovere, ma una gioia che in futuro mi avrebbe cambiato la vita. Conservo ancora quelle poesie e talvolta le rileggo con un sorriso, in quanto perfettamente in rima e semplici. Ho iniziato con temi sulla natura, gli alberi, il mare, il vento, e poi, crescendo, la poesia è cresciuta con me, ed è stata la volta delle poesie d’amore e sentimentali. Posso dire di essere cresciuta con lei.”

In che modo compone i suoi versi? Sono testi estemporanei oppure una volta messi su carta li rivede e li corregge da un punto di vista formale?

“La mia poesia nasce spontaneamente; mi capita di star facendo una passeggiata, ascoltare una canzone o vedere un film ed ecco affiorare dei versi nella mia mente. A quel punto li annoto e solo più tardi li rivedo e correggo dal punto di vista formale.”

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