Interviste d’Autore – Antonia Doronzo Manno

Antonia Doronzo Manno, professoressa di Lettere ed autrice ormai affermata, ci racconta qual è per lei il senso della vita e della sua poesia mantenendo, salda una sola convinzione: l’impossibile non esiste.

“Gioioso vivere”, in collaborazione con la pittrice Daniela Troina Magrì, è una silloge poetica mista ad opere pittoriche. Perché ha scelto questo titolo?

“Io e Daniela ci conosciamo da quasi vent’anni; ci siamo inseguite nel tempo per poter realizzare una collaborazione artistica e finalmente abbiamo realizzato questo progetto, collaborando braccio a braccio, unendo le nostre sensibilità creative. Tutti i titoli delle mie sillogi prendono spunto dai contenuti di una poesia. Così ho scritto “Gioioso vivere” mentre andavo a trovare mio nipote, canticchiando una filastrocca utile per il suo risveglio e pensando intensamente che il mio fosse davvero un “gioioso vivere”. Ebbene sì, mi reputo una persona fortunata in quanto la mia vita è stata sempre piena di Luce, ma anche di scelte sofferte fatte al momento opportuno, che poi nel tempo si sono rivelate le migliori.”

Uno dei suoi componimenti si intitola “Amare è sintesi di vita”. Può spiegarci cosa intende con questa espressione?

“La prima cosa è quella di conoscere bene se stessi, senza rinnegarsi mai, accettando la propria vita con tutte le sue sfaccettature positive e negative. Ho imparato molto dai disagiati ad apprezzare le piccole cose quotidiane. Ho svolto durante la mia esistenza diverse attività di volontariato, con grande dedizione e rispetto, poiché c’è chi ha scelto una vita di bisogno, ma anche chi ci si è ritrovato ad esserlo. Credo che la tenacia, il coraggio e la costante capacità di sognare siano importantissime nella nostra vita; qualità che ho sempre indossato come un bel vestito. Durante la mia esistenza ho condiviso con gli altri i miei passi anche quando mi dicevano che ero sciocca per aver investito tempo e denaro in progetti troppo originali. Ma a me non importa l’aspetto economico, ciò che conta e amare la vita, meglio se insieme. Mi dicono che io sia la persona del “sognare l’impossibile”, perché ci credo veramente da esperienze vissute. A venticinque anni mi dissero che non avrei avuto figli, mi consigliarono di trasferirmi al mare e così feci: a trentuno anni ho avuto il mio primo figlio. Per questo motivo sostengo che l’impossibile non esiste perché la natura umana è qualcosa che l’uomo non conosce così a fondo. Ho affrontato più volte situazioni in cui la mia vita è stata messa in serio pericolo, ma ho sempre pensato che me ne sarei andata solo quando avrei lasciato una parte di me al tempo. Credo che ognuno possa ritrovare nei miei versi parte delle proprie emozioni in quanto ogni melodia è una goccia stillante della narrazione di esperienze di oggi e di ieri. Pertanto, consiglio di chiudere gli occhi e immaginare ciò che scrivo nelle mie poesie come nel testo poetico “Il terrazzino sulla strada”, in cui racconto dei giorni trascorsi nella casa dei miei nonni, che oggi non esiste più, in cui ciascuno può riconoscere immagini del passato.”

Lei è una professoressa di Lettere. Pensa di essere riuscita a trasmettere la sua passione per la scrittura ai suoi studenti? In che modo ci è riuscita?

“Ho sempre detto anche ai miei superiori che avrei pagato per fare il mio lavoro: era il più bello del mondo. I miei studenti adoravano la mia autorevolezza: io capivo loro e loro capivano me. Passavano ore nel conversare sulla Letteratura, riguardo ad autori e opere più significative per loro, stimolandone la voglia di esprimere le emozioni, al punto tale che molti di quei ragazzi hanno scelto di studiare Lettere o indirizzi affini, con grande mia soddisfazione.”

In molte delle sue poesie fa riferimento al popolo italiano. Si definisce una patriota?

“Sicuramente sono un’italiana appassionata e se dovessi mai scegliere come morire, morirei per l’Italia. Ritengo che questo sia il Paese più bello al mondo con tutte le sue contraddizioni. Credo fortemente nella bellezza della nostra Terra. Pertanto, dobbiamo essere onorati di essere Italiani, anche se molto spesso lo dimentichiamo. Dunque, sono per l’Italia e per il patriottismo, ancora oggi, quando canto l’Inno italiano, mi commuovo. I miei giornalisti e scrittori preferiti sono: Enzo Biagi, Oriana Fallaci, Italo Calvino, Dacia Maraini, Pasolini, Quasimodo, Montale. Noi scrittori dobbiamo far capire che l’emozione racchiusa nelle parole ha un senso, una direzione umana unica nella sua essenza. La scrittura colora di gioia la vita in bianco e nero, donando melodia alle note stonate del vivere, dipinte sul pentagramma del cuore, se riuscissimo a sensibilizzare sempre di più i lettori, avremo comunicato loro come realizzare il “Gioioso Vivere”.”

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