Dantebus Recensioni – “Scrivere è un bisogno, un modo di evadere”

Intervista a Matteo Frasca poeta romano e autore della silloge poetica Free Beats.

La sua silloge poetica si intitola Free Beats e le sue poesie hanno una cadenza musicale. Le piacerebbe trasformarle in canzoni o diventare un autore di brani musicali?

“Sì, io seguo molto la linea della musica: la ascolto da sempre. Scrivo sempre con le cuffie perché mi è sempre piaciuta la comunicazione che ha la musica. Io purtroppo non so suonare nessuno strumento ma mi piace tramutare il suono che sento attraverso le cuffie in poesie per esprimere il mio stato d’animo del momento e buttare giù il battito. Mi è stato chiesto più volte di scrivere testi per brani musicali ma poi quei progetti non sono andati in porto. Mi piacerebbe riprovare.”

Nelle poesie la sua vita sembra essere un inno alla beat generation: le sarebbe piaciuto vivere in quell’epoca?

“L’input di scrivere qualcosa è partito da lì pur non avendo basi massicce. Mi ha dato una valvola di sfogo e poi con il tempo ho affinato la tecnica fino ad arrivare a pubblicare qualche raccolta. Mi sarebbe piaciuto viverci, sarebbe stato curioso e caotico vivere in quegli anni.”

Più volte nelle sue poesie fa riferimento all’assunzione di droghe leggere. Pensa che possano aiutare il processo creativo? Ci sono due scuola di pensiero: chi sostiene che l’assunzione non influenzi la creatività e chi invece ritiene che diano una mano.

“Bella domanda. Io fumo per accompagnare il mio percorso creativo, a me dà una mano ma non è necessario. Può aiutare per sciogliersi all’inizio e avere l’input per scrivere e creare qualcosa, sicuramente stimolano. Quando torno da lavoro mi rilasso, prendo il foglio e scrivo qualche pensiero: se voglio creare qualcosa di più complesso fumo un po’ di più per stimolarmi maggiormente. Qualsiasi attimo che cattura la mia attenzione mi dà lo spunto per scrivere qualcosa e butto giù le mie poesie: per me è naturale, ho iniziato a scrivere poesie a 19 anni e a 25 anni ho pubblicato Free Beats. Scrivere è sempre stato un bisogno, un modo di evadere”

Le piacerebbe trasformare questa passione in un lavoro vero e proprio? Pensa che sarebbe possibile vivere di poesia?

“Spero di sì, mi piacerebbe vivere di poesia. Sarebbe un bel sogno. Il libro è uscito da poco e per ora mi sto divertendo a venderlo, è una bella sensazione perché mi sento di aver raggiunto un qualcosa. Non so se potrò davvero vivere di poesia: io sicuramente continuerò a scrivere.”

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