A lezione con Dantebus – Cos’è davvero un “desiderio”?

L’etimologia del termine desiderio è forse una delle più affascinanti della lingua italiana.

Scomponiamo il termine: de- (preposizione latina che indica allontanamento) e sidus, sideris parola latina che significa “stella”. 

Desiderio dunque significa letteralmente mancanza di stelle. Il motivo di questa etimologia risale all’antichità: quando gli auguri non erano in grado di vedere le stelle, e quindi di fare previsioni, i viaggiatori non potevano mettersi in cammino.

Questi astri celesti significavano molto per i nostri antenati e il loro fascino brillante e intangibile ha ispirato poeti e artisti fin dalla notte dei tempi. 

La poetica degli stilnovisti ha preso le stelle e le ha messe al posto degli occhi dell’amata, Laura per Petrarca era “stella in terra”, Leopardi non venerava solo la sua cara Luna nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia ma si rivolgeva anche alle stelle.

Uno dei quadri più famosi di Van Gogh è la Notte Stellata e le canzoni di ogni epoca e genere sono intrise di riferimenti alle stelle, basti pensare alla nostrana Donna cannone di Francesco De Gregori o alla indimenticabile The Passenger di Iggy Pop “I see the stars come out of the sky. Yeah, they’re bright in a hollow sky. You know it looks so good tonight”/”Vedo le stelle spuntare in cielo. Sì, sono luminose nel cielo vuoto. Sai che sembra così bello stanotte”. 

Non vi sembra manchi qualcuno? 

Dante. Il padre della lingua italiana ha dato un’importanza leggendaria alle stelle. 

Ognuna delle tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) della Divina Commedia termina con la parola stelle ed ogni verso finale assume un significato diverso e unico: Dante non si è limitato ad una banale ripetizione. «E quindi uscimmo a riveder le stelle» all’uscita dall’Inferno, luogo oscuro e peccaminoso, «puro e disposto a salire a le stelle» dopo aver attraversato il Purgatorio, pronto ad affrontare l’ultima tappa del suo viaggio ultraterreno con «l’amor che move il sole e l’altre stelle» in cui Dante racchiude tutto il senso della sua opera regalandoci versi impressi nella memoria di ognuno di noi.

Un desiderio rappresenta una mancanza, un’aspirazione, un obiettivo raggiungibile o irraggiungibile… Io ad esempio volevo fare la cantante… ma sono stonata!

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