FRANCO FERRUCCI

RISALIRE ALL’ANIMA SCIVOLANDO NEL SANGUE PER RITROVARE LEI

L’ars poetica dell’autore Franco Ferrucci si fonda su di un tema fondamentale: LA RICERCA DELL’AMORE PERDUTO. Un nodo che ha stretto alla gola milioni di uomini e ne ha tormentato il cuore: “Dove sarai ora/in quale alba del mondo ti sveglierai…/E io non sarò davanti alle tue scelte/Non sarai più le parole lette insieme…/Non sarai nei lenzuoli di solitudine….” (“IL RICORDO DI LEI”). Con grande maestria, strizzando l’occhio ai classici della tradizione italiana come Petrarca e Dante, Franco nobilita questa “recherche” in versi, facendole assumere significati su più piani: fisico/terreste, sentimentale/emozionale/, spirituale/dell’anima. Le doti mediche di Franco donano al suo linguaggio poetico una densità di significato e significante specifici, fuori dal comune. Dna, battiti del cuore e del polso, respiro, sangue…una splendida “fisicità corporea”, tramutata poi in spiritualità: “RISALIRE ALL’ANIMA SCIVOLANDO NEL SANGUE” (“Codice segreto”) è il motto simbolo, il cuore dell’opera, il codice appunto di accesso all’Amore. La poesia programmatica è “LA TUA ASSENZA”, in cui Franco comprende che l’assenza dell’Amore non è solo un vuoto incolmabile, perché è talmente forte da materializzarsi in uno tsunami che travolge tutto. L’abilità poetica è già qui molto elevata, poiché rendere l’assenza come una presenza fisica devastante, è un’intuizione geniale: “È una continua presenza/gigantesco tsunami/che ha occupato tutti gli spazi/fra le cose e il pensiero/fra l’anima e la sedia vuota./Sei come l’aria che non si vede/ma entra di continuo nei polmoni/scivola nel sangue/e ci dona la vita” (“LA TUA ASSENZA”). In aiuto dei polmoni, invasi dall’acqua catastrofica della non-presenza, accorre la Poesia. Solo con essa, l’autore è in grado di restituire alla respirazione l’aria necessaria per vivere. È tempo, però, di mettersi in viaggio…il poeta per ritrovare e raggiungere l’Amore deve varcare il confine tra Visibile e Invisibile, cercare quel passaggio che unifichi passato, presente e futuro. La prima tappa che Franco sceglie di percorrere è quella dei sogni, il primo LIMES da superare, al confine tra l’inconscio, il ricordo e il mondo spirituale: “I miei sogni terminano nel tuo profilo/e sugli occhi le tue mani desidero/perché non sono trasparenti/e niente altro senta oltre il tuo sangue/fluire al ritmo del polso/su le mie tempie/da non sapere/se è il tuo/o il mio cuore che batte/da sentirci/uno/e se io sono/la vita” (“ABBRACCIO”). Il poeta riesce a varcare i confini dei sogni, tuttavia per entrare nel mondo dell’Amore, bisogna trovare il CODICE SEGRETO che sblocchi l’entrata, come un romantico Arsenio Lupin, Franco lo ruba per Lei e per ritrovare Lei: “Entrerò nella luce degli occhi/e allontanerò con un bacio le tue paure./Ruberò il Codice Segreto per entrarti nel cuore/e risalire all’anima scivolando nel sangue./Saprò penetrare le molecole perforando la parete cellulare/a modificare come virus il DNA della vita/per inscrivere la mia presenza sul tuo essere quotidiano/cosi che tu mi trasporti di continuo nel delirio di esistere/e nei sogni che si fanno parole per arrivare all’anima./Guarirò i tuoi fantasmi scivolando fra i pensieri/sarò l’edera attaccata alla pelle/e mi nutrirò della tua energia per trasformarla in luce/da illuminare lo spazio che ti è intorno/e avvertire la Vita attaccata all’Amore” (“CODICE SEGRETO”). È il momento decisivo, il poeta Franco riscrive a suo modo il “S’i fossi foco” di Cecco Angiolieri. Con la stessa tenacia si tramuta in pensiero per essere la chiave che apra quella porta: “Vorrei essere un pensiero/che da sempre vaga traversando il tempo/alla ricerca della sua anima/percorrendo la vita./Vorrei essere un pensiero/con la chiave giusta/per aprire la porta dell’esistenza immaginata./Vorrei essere un pensiero/che attraversi l’aria che respiri/per penetrare nel sonno/nei tuoi sogni/e vivere con te la vita della notte./Come nettare divino ti accompagnerei nel giorno/tutti i giorni nascosto nell’angolo delle memorie/per ritornare nei sogni ogni notte/tra il calore del corpo e del lenzuolo/come poesia imparata a memoria da bambino./Vorrei essere un pensiero/che ti percorra le vene e ti scaldi il cuore./Vorrei essere la tua vita che si pensa/che diventa amore/che si è amata/che si ama/che continuerà ad amarsi” (“PENSIERO”). E alla fine il portone si apre. I legacci si spezzano, Il poeta/eroe ci riesce e LEI era proprio lì ad aspettarlo. Come nelle favole, la principessa che attende il principe che la salvi. LEI esiste, non è nell’oblio, LEI vive, amata ed amante. L’IO senza TE torna ad essere NOI, quanto Amore! “All’inizio ero solo IO/poi sei venuta TU/per risultare NOI/di effimera durata/per ritornare/un IO senza TE./e allontanarci con ALTRI/che in breve si perdono in nuovi VOI/lontani da un altro ME e un’altra TE./Perché la regola dell’ESSERE/è divenire una pluralità di ME e di TE/che si distaccano/per tornare un IO e un TE/fuori dal NOI/sempre./L’isolata solitudine/è la natura dell’ESSERE/alla ricerca di una vana e dolorosa/possibilità di esistere/risultando un IO sempre più povero/quando con TE è divenuto un breve NOI/e poi di nuovo un/IO/ma senza/TE” (“BREVE POESIA SULL’ESSERE”). Il lettore che si avvicinerà a questi versi, seguirà con passione questo percorso. L’Amore ritrovato è nobilitato, è fisico e spirituale, è per sempre! E allora i versi di una vate possono ben chiudere la lettura: “Rimani!/Riposati accanto a me./Non te ne andare./Io ti veglierò./Io ti proteggerò./Ti pentirai di tutto fuorché d’essere venuta a me, liberamente, fieramente. Ti amo./Non ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te./Lo sai./Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia./Rimani. Riposati./Non temere di nulla./Dormi stanotte sul mio cuore” (“Rimani”, G. D’Annunzio). RISALIRE ALL’ANIMA SCIVOLANDO NEL SANGUE per ritrovare Lei per sempre…

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