Intervista d’Autore – Letizia Lionti

Come nascono le sue poesie? Sono il risultato di un processo creativo metodico e costante oppure istintivo?

Quasi tutte le mie poesie illustrate in questo libro nascono da emozioni forti che ho provato, spesso rabbia e dolore, ma anche gioia e speranza. Sono frutto del mio istinto e dei miei pensieri che non posso esprimere verbalmente, ma che lascio correre con la scrittura. Di poche ne ho studiato la struttura e i temi da inserire, ma in tutte ho voluto usare la rima baciata per dar loro vita e musicalità.

Come si è avvicinata alla scrittura e, in particolare, alla poesia? Quale funzione le attribuisce e perché?

 Ho iniziato a scrivere da quando sono piccola, prima piccoli racconti e fumetti e, successivamente, spunti per (futuri) romanzi e poesie. Trovo che la scrittura (comprese canzoni, poesie, ballate, storie, ecc.) sia l’arte di poter dire ciò che a parole non possiamo dire, che dia voce a chi non ne ha e che faccia ascoltare chi non viene ascoltato.

In che modo ha selezionato le poesie da inserire in questa collana? Perché la scelta è ricaduta su alcuni componimenti invece che altri?

Ho selezionato le poesie che, per me, erano più belle esteticamente e, allo stesso tempo, avessero più impatto emotivo sul lettore. Ho voluto principalmente narrare di temi delicati come la guerra, la violenza, la corruzione e la morte perché, nonostante vengano considerati comuni, è proprio la costanza nel ripeterli che possiamo in qualche modo sensibilizzare più persone a non commettere gli stessi errori. Ho scelto temi positivi, invece, come l’amore, i sogni, la fantasia e la libertà, per il semplice gusto di stimolare la creatività delle persone e di trascinarle nella parte più luminosa della mia mente e nella parte più bella dell’anima umana.

Qual è il sentimento o il messaggio che desidera trasmettere al lettore attraverso le sue poesie?

Mi piace voler mostrare al lettore più aspetti diversi della vita, dare speranza ma condannare certi atti, creare un’atmosfera di pace e armonia ma combattere contro gli stereotipi e la corruzione, parlare di amore verso il prossimo ma non scordarsi di amare prima di tutto sé stessi. Il nostro corpo è il nostro tempio e la nostra anima è il nostro dio: noi siamo gli dei di noi stessi e siamo noi a decidere se essere divinità di pace, amore e libertà o divinità di guerra, odio e schiavitù; noi decidiamo se curare il nostro tempio e decorarlo con mosaici, statue, dipinti e libri e renderlo colorato e vivo oppure se lasciarlo in bianco e nero con polvere e ragnatele. È con la creatività e la fantasia che le persone possono ascoltare e imparare, partendo da quando sono bambini. Come disse la Volpe de “Il Piccolo Principe”, L’essenziale è invisibile agli occhi. Quindi chiedo a chi leggerà le mie poesie di guardare il mondo con gli occhi dell’anima, con gli occhi della propria divinità interiore, con gli occhi puri come quelli di un bambino. 

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