Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua poetica?
“La vita privata direi che influenza al 100% la mia poesia. Io vivo di sensazioni che mi arrivano dalla vita di tutti i giorni, dalle passioni, dai piaceri e dai dispiaceri, dai rapporti con gli altri, non solo dai famigliari, dalle tensioni sul lavoro, in casa, con i figli, con mia moglie. Tutto questo intrecciarsi di rapporti entra in me e sfocia nella mia scrittura.”
La poesia di incipit presente in questa collana possiamo ritenerla un manifesto della sua poetica? Perché ha ritenuto importante che fosse la prima?
“Male al cuore è la base di tutta la mia poesia che di base ha sempre il dolore causato dall’amore che molte volte per infinite ragioni non è corrisposto e quindi il cuore soffre e va alla ricerca di vie di fuga, ma non ci riesce perché come scrivo… la mente ricorda ciò che il cuore conserva.”
Ricorda il primo momento in cui si è avvicinato alla scrittura poetica?
“Ho sempre amato scrivere e ho sempre amato la lingua italiana. Ricordo benissimo quando mi sono avvicinato ed ho iniziato a scoprirmi diverso da come ero stato fino ad allora e ho capito che solo nella poesia avrei trovato un po’ di sollievo e così una quindicina di anni fa mi ci sono tuffato e ho iniziato a scrivere senza più fermarmi perché il mio cuore era pieno di tutto: ansia, delusione, voglia di evadere, di amare, di dare amore, ma mi sono scontrato con la tristezza dei miei giorni e il destino mi ha segnato un sentiero preciso che è quello che percorro ancora oggi, dove non ho ancora trovato ciò che cerco veramente, tanto per prendere una frase degli U2 – I still haven’t found what I’m looking for.”
Quali sono i suoi progetti futuri come scrittore? Attualmente sta scrivendo?
“Ho scritto alcuni libri autobiografici, per il futuro certo continuerò a scrivere poesie e magari a inserirle tutte in uno o più libri perché ad oggi ne ho una marea custodite nel mio Mac e ringraziando Dantebus, nella chat che uso quasi giornalmente.”