Come nascono le sue poesie? Sono il risultato di un processo creativo metodico e costante oppure istintivo?
Solitamente, le mie poesie nascono con una semplice rima che mi fiorisce in testa. Due semplici versi. Ci giro attorno, ci rifletto e pian piano la poesia nasce, o meglio sboccia, come un fiore. La prima rima è il seme, che però va innaffiato, così cresce e, verso dopo verso, si ha il fiore.
Come si è avvicinata alla scrittura e, in particolare, alla poesia? Quale funzione le attribuisce e perché?
Non sono stata io a scegliere le poesie per questa collana, poiché è stata una sorpresa. È partito tutto da un concorso di poesia: hanno “rifiutato” la mia partecipazione perché ero minorenne. Però forse è stato meglio così, perché hanno contattato mia madre chiedendo altre delle mie poesie. Io non ho saputo assolutamente niente finché un pacco ricoperto dalla scritta “Dantebus” e con sopra scritto “Ginevra Popoiu” non si è presentato al nostro indirizzo.
Qual è il sentimento o il messaggio che desidera trasmettere al lettore attraverso le sue poesie?
Le mie poesie non sono nate per essere lette: fino a un anno fa erano un semplice passatempo. Quando scrivo una poesia, non penso al messaggio o alle sensazioni che potrebbe provocare; penso a quello che ho dentro, regalo una voce ai miei pensieri, apro le gabbie che li trattengono e loro volano nella poesia come piume trasportate dal vento. “Basta una piuma per imparare a volare”.