Intervista d’Autore – Ginevra Popoiu

Come nascono le sue poesie? Sono il risultato di un processo creativo metodico e costante oppure istintivo?

Solitamente, le mie poesie nascono con una semplice rima che mi fiorisce in testa. Due semplici versi. Ci giro attorno, ci rifletto e pian piano la poesia nasce, o meglio sboccia, come un fiore. La prima rima è il seme, che però va innaffiato, così cresce e, verso dopo verso, si ha il fiore.

Come si è avvicinata alla scrittura e, in particolare, alla poesia? Quale funzione le attribuisce e perché?

Uno dei primi libri che mi hanno regalato è stato “Filastrocche in cielo e in terra” di Gianni Rodari. Leggendolo, il mio cervello da bambina di sei anni ha pensato: “E se scrivessi una filastrocca pure io?”. Così è nata “Tutti i colori che conosco”. Non saprei attribuire una funzione particolare alla poesia: è un canale per trasportare messaggi, un modo di esprimere emozioni, una forma di intrattenimento, un lavoro, un modo per vedere il mondo con una prospettiva differente dalla propria e mille altre cose ancora.
In che modo ha selezionato le poesie da inserire in questa collana? Perché la scelta è ricaduta su alcuni componimenti invece che altri?

Non sono stata io a scegliere le poesie per questa collana, poiché è stata una sorpresa. È partito tutto da un concorso di poesia: hanno “rifiutato” la mia partecipazione perché ero minorenne. Però forse è stato meglio così, perché hanno contattato mia madre chiedendo altre delle mie poesie. Io non ho saputo assolutamente niente finché un pacco ricoperto dalla scritta “Dantebus” e con sopra scritto “Ginevra Popoiu” non si è presentato al nostro indirizzo.

Qual è il sentimento o il messaggio che desidera trasmettere al lettore attraverso le sue poesie?

Le mie poesie non sono nate per essere lette: fino a un anno fa erano un semplice passatempo. Quando scrivo una poesia, non penso al messaggio o alle sensazioni che potrebbe provocare; penso a quello che ho dentro, regalo una voce ai miei pensieri, apro le gabbie che li trattengono e loro volano nella poesia come piume trasportate dal vento. “Basta una piuma per imparare a volare”.

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