Oltrepassare ogni limite riscoprendo “infinito” e “libertà”

La poesia è un cammino che conduce a entrare nel tutto senza perdere la propria identità,
scrutare nella quotidianità la presenza dell’infinito, del Divino

Da dove nasce l’intenzione di pubblicare una sua personale raccolta di testi? Roberto, un carissimo amico, poeta anche lui, mi ha invitato alla presentazione del suo terzo libro e mi sono detto perché no? Successivamente mi sono inscritto al concorso Dantebus sperando di vincerlo, ma non mi aspettavo di essere selezionato per la pubblicazione. 

Come ha scelto il titolo dell’opera? Ho letto i titoli delle poesie, ho scritto su un foglio quelle che mi piacevano di più e poi ho scelto ed invertito il titolo della poesia “Libertà d’infinito”. Queste due parole esprimono e racchiudono la ricerca profonda di ogni persona: “L’infinito” per oltrepassare il nostro limite e la “libertà” da tutto ciò che ci limita, per scoprire con stupore che entrambe sono dentro di noi, abitano nel nostro profondo. 

Ritiene che l’immagine della copertina rispecchi il contenuto e l’intento del suo libro? Sì, ritengo che la copertina sia bellissima e rispecchi la leggerezza dei testi poetici, come dice Andrea (Il grafico, che ringrazio!). Anche le persone che hanno partecipato alla presentazione del libro hanno espresso il loro apprezzamento.

In che modo ha selezionato i testi da pubblicare? Sono testi scritti con l’intenzione di far parte di un’unica pubblicazione oppure li ha selezioni successivamente tra tutta la sua produzione letteraria Nessun testo è stato scritto con l’intenzione di essere pubblicato. Ho successivamente selezionato i testi che ritenevo non troppo personali ed ho tralasciato quelli che ho ritenuto ripetitivi.

Qual è il messaggio che desidera lanciare ai lettori tramite il suo libro? Più che un messaggio desidero invitare il lettore, mentre ascolta le poesie in cui mi apro rivelandomi per ciò che sono, ad ascoltarsi e a guardarsi dentro senza timore o paure per vivere l’esperienza, talvolta anche faticosa, della discesa nel proprio profondo. Per cercare, insieme, noi stessi e la sorgente della vita stessa e condividere le domande abitandole con libertà.

Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più influenzata a livello stilistico? L’unico poeta che mi ha accompagnato e in cui mi sono rispecchiato è stato Leopardi con la sua poesia: “L’infinito”.

Quanto e in che modo la sua vita privata, gli studi intrapresi e il suo lavoro influenzano la sua scrittura? Può farci un esempio citando uno dei testi in cui emerge questo aspetto? I tre aspetti che emergono dai testi sono: l’esperienza contadina per cui la franchezza e l’immediatezza con cui scrivo e mi racconto. Secondo, il percorso teologico e gli anni del ministero presbiterale: le poesie che riguardano la Chiesa, Gesù, Dio, il Divino. In fine la ricerca interiore e di me stesso attraverso le vicissitudine della vita, frutto delle mie scelte.  La poesia che racchiude in sintesi il tutto è “Lasciare andare”, perché rappresenta un passaggio di rinascita che richiede di revisionare, con questo atteggiamento, tutta la mia vita.

I termini che sceglie di utilizzare nelle sue poesie sono ricercati e studiati oppure sono frutto dell’ispirazione del momento? I mie testi sono tutti ispirazione del momento, però a volte ho meditato una riflessione su un tema o un spetto della vita per un periodo e poi di getto prende forma il testo poetico.

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