Intervista d’autore – Antony Giove

Quali sono i suoi punti di riferimento letterari? Quali autori l’hanno più
influenzata a livello stilistico e perché?

In realtà nessuno, ho sempre letto romanzi di ogni genere e testi storici. Non saprei spiegare perché quasi mai poesie, scrivo quasi perché il solo autore che mi colpì subito fu Baudelaire, per la sua visione e iniziai a interrogarmi su chi io fossi.    

Quale tra le poesie della raccolta sente più cara o rispecchia maggiormente il suo sé poetico e perché?

Direi tutte, perché scritte in momenti di passioni diverse e col “sangue”. Ma forse, Il mio specchio, racconta un periodo difficile molto lungo della mia vita poi rivissuta anche con mio figlio (anoressia e bulimia).

I termini che sceglie di utilizzare nelle sue poesie sono ricercati e studiati oppure sono frutto dell’ispirazione del momento?

Decisamente frutto di ispirazione. Ho amato la lingua italiana e in particolar modo i termini desueti, quasi dimenticati, raccontano poesia, una lingua chiusa tra i propri confini, quasi a volerla preservare. L’inglese è una lingua destinata all’universalità, preziosa sì, ma l’italiano è una gemma unica a mio avviso.

Qual è il sentimento che la spinge a scrivere poesie? Sente che la aiuta ad affrontare meglio i sentimenti e la vita quotidiana?

Il sentimento… il solo: l’amore! Senza l’amore si ha freddo anche in estate. Ho sentito freddo per lungo tempo, ormai credevo che fosse una fantasia letteraria, cinematografica, ma, è arrivato! Non smetterò di tentare di descriverlo, voglio e devo provare ad influenzare qualcuno, con la speranza che altri possano vivere questa sublime realtà’. Oggi, ho la musa della mia esistenza.

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