Interviste d’Autore – Antonietta Fioravante

Nel testo “La sera avanza” descrive la sera come il momento della giornata in cui i ricordi e la malinconia si fanno più forti. È in quel momento che prende carta e penna per scrivere i suoi testi?

“No, non scrivo esclusivamente di sera anche se è un momento della giornata che mi ispira. Nella poesia “La sera avanza” mi rivedo. Voglio precisare che io non costruisco le mie poesie, ho uno stile libero e mi lascio guidare dall’ispirazione, così come accade in pittura. È come se la mano scrivesse da sola e, solitamente, uso la penna quando non riesco a concretizzare con il pennello ciò che voglio esprimere. Questa è una poesia che rasserena, all’ora del tramonto si affacciano i pensieri del vissuto, i ricordi di ora e i ricordi del passato. Preferisco quasi pensare che non esista un tempo e con la mente scavalco mari e monti, ripensando a scene mille volte vissute, amori, errori che ho commesso ma senza tristezza. Infatti concludo il verso “E man mano che la sera avanza socchiudo gli occhi alla speranza”.”

Molti titoli delle sue poesie fanno riferimento al tempo e ai ricordi ad esso collegati. Come definirebbe dunque la sua scrittura?

“Il tempo imperturbabile, scorre sempre uguale a sé stesso, qualunque cosa succeda, va avanti, sempre avanti. Solo con la mente riesco a scompaginarlo, attraversando, senza barriere di tempo e spazio, giorno, notte, ieri, oggi e domani. E i ricordi? Il tempo è annullato, mi rivedo bambina giocare sull’altalena, vestita da sposa. Il ricordo di mio padre, mia madre, chissà se li rivedrò. Per quanto riguarda la dimensione descrittiva, essa è incalzante, senza concessioni al superfluo, il linguaggio essenziale e misurato, a volte triste, ma di una tristezza che lascia aperto il cuore alla speranza.”

Le poesie “Storia in-finita” e “Profumo di donna” hanno l’universo femminile come protagonista. Cosa vuol dire per lei essere donna al giorno d’oggi?

Bella domanda. Per quanto mi riguarda, la mia libertà, fisica e psicologica me la sono guadagnata a caro prezzo. Premettendo che la donna ha fatto tante conquiste, occupando posti di rilievo, impensabili sino a qualche decennio fa, oggi ancora non viene accettata parimenti dall’ uomo. Giornalmente si sente di donne che vengono ammazzate da mariti, amici, sconosciuti. La poesia “Storia in-finita”, che parla del femminicidio, è dedicata a quelle donne che, nonostante maltrattamenti fisici e psicologici, continuano a sperare in una vita di coppia, in cui c’è, amore, rispetto, dialogo e condivisione, fino ad arrivare alla tragica conclusione. Invece nella poesia “Profumo di donna”, la protagonista è battagliera, orgogliosa e fiera, ha la consapevolezza di essere dispensatrice di vita. Ma, quando viene la sera, dimentica di essere madre, amica, sorella, vuol essere femmina, una vera donna.”

Oltre alla scrittura, nutre un talento e una passione anche per la pittura. Quale delle due preferisce? La aiutano in maniera diversa ad esprimere le sue emozioni? In che modo?

“Non ho dubbi, senz’altro la pittura. Sin da ragazzina, dipingevo sia copiando, sia dal vero. Il corso della vita mi distrasse dal seguire questa passione. In seguito, i tempi cambiarono e la passione per la pittura si affacciò prepotentemente, dopo il diploma del Liceo Artistico, frequentai l’Accademia di Belle Arti di Bari. Pittura e poesia si esprimono allo stesso modo, quasi in simbiosi. Essendo un’espressionista, i colori si stendono sulla tela, tutto nell’attimo, che è il transito fulmineo da un’ispirazione all’immagine sulla tela, quando la spatola corre veloce e precede perfino il momento razionale. Nella poesia, sono le parole ad occupare velocemente il foglio.”

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