Intervista d’Autore – Claudia Cosi

Cosa rappresenta per lei la scrittura, in particolare la poesia, che valore ha in relazione alla vita di tutti i giorni?

La poesia ha sempre rappresentato per me un elemento fondamentale del mio essere e del mio divenire, una forma espressiva innata, che non ho mai percepito come qualcosa di staccato dal mondo reale, dal mio quotidiano, ma un elemento che nasce nel mio animo, prendendo spunto dalla vita reale: tutto quello che abbiamo intorno è poesia, basta saperlo cogliere, osservare, trasformare, in base alla sensibilità e percezione individuale e trasporlo in parole, in melodia. Non ho un momento preciso in cui compongo i miei versi. Infatti, può capitare che senta la necessità di scrivere mentre sono in giro per la città, o seduta in un parco, o sulla metropolitana: immagini, riflessioni, o sensazioni mi fanno affiorare pensieri poetici, che traduco in parole. La poesia è insomma per me, un’espressione di vita.

In tante delle sue poesie, in questa raccolta, emerge l’io poetico. È un dialogo tra poeta e lettore, oppure si tratta più di spirito di condivisione di un pezzo di sé?

La maggior parte delle mie poesie sono nate per la necessità di esprimere un mio pensiero poetico e vederlo acquisire forma tangibile, in uno scritto, su carta, materializzandolo quasi, per il desiderio di non vederlo disperdere nei miei pensieri, nel tempo. La poesia ha quasi per me uno scopo terapeutico, di riflessione e di conoscenza, di me stessa e del mondo sensibile che mi circonda, nella sua più intensa profondità. Le mie poesie nascono non per essere pubblicate, né condivise, perché le ho concepite inizialmente come qualcosa di personale, di esclusivo e di intimo. Poi, mi sono resa conto che potevano stare bene addosso anche ad altri animi, che avessero una sensibilità simile alla mia, così ho iniziato a guardare le mie poesie anche come mezzo di condivisione e mi sono accorta che, da momento personale, di dialogo con me stessa, avevano la potenzialità di divenire momento di dialogo tra il mio io poetico e il lettore. La poesia diventa così, da momento intimo, individuale, un collegamento tra animi.

Gli elementi naturali sono molto presenti, basti pensare a “Vento”, “Gocce di pioggia”, “L’ulivo” o “Piove nel mio giardino”. È da questi che prende ispirazione? Come avviene il suo processo creativo?

Proprio perché, come detto precedentemente, la mia poesia trae spunto dal mio percorso di vita, la natura, che è sempre stata elemento centrale del mio vissuto, è uno degli elementi fondamentali delle mie liriche, da cui prendo spunto. La natura è fonte per me di ispirazione per la magnificenza del suo essere, attraverso il quale il mio pensiero poetico riesce a staccarsi dal materico, per volare con la mente e con il cuore, oltre la finita percezione, in una dimensione senza spazio e tempo, dove la materia non ha più forma e ciò che conta si percepisce solo con il cuore.

Se dovesse mandare un messaggio a un lettore ideale, quale sarebbe?

Il messaggio che vorrei donare a un lettore ideale è di far proprie le parti delle mie liriche che più gli appartengono e di adagiarle sulla sua anima, come avvolto da una coperta soffice e rassicurante. Vorrei anche consigliare al lettore di immergersi profondamente nelle mie parole e di superare il limite del materico, andando oltre e immaginando quegli spazi e quei luoghi che la mia anima ha percepito, dove si superano le limitazioni di tempo e spazio, alla ricerca del sogno, perché la poesia è un momento di infinito.

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