Intervista d’Autore – Giuseppe Sorrentino

Qual è il suo obiettivo in quanto fotografo, cosa vorrebbe trasmettere, a chi osserva, attraverso i suoi scatti?

In quanto fotografo, voglio trasmettere passione, amore, bellezza, e dare la possibilità di leggere una storia attraverso i miei ritratti.

La sua monografia è stata divisa in tre parti: una ha come soggetto principale la natura, la seconda paesaggi urbani e la terza sono ritratti. Potrebbe spiegarci questa scelta?

La mia scelta? La mia crescita, il mio percorso. Tutto nasce perché in un periodo un po’ cupo decido di prendermi del tempo per me, e pertanto mi avvicino alla natura, quale posto migliore per sentirsi bene?! E così provo la Macrofotografia avvicinandomi a un mondo sottovalutato e spesso temuto, ma in realtà non è così, sono esseri che vivono, come noi e guardarli sotto un aspetto ravvicinato ti fa sentire piccolo e al loro cospetto. Come ho sempre detto, vivono in una dimensione differente dalla nostra, quasi magica.
L’altra parte riguarda i paesaggi urbani, si perché mi innamoro ogni volta di più guardando i tramonti, i colori, i giochi di luce, mi fanno sentire sempre più parte di questo bellissimo pianeta, e mi danno senso di calma e serenità nel cuore. I ritratti, che dire: i ritratti, le espressioni umane, uniche nel loro genere, espressioni che sanno raccontare. Quante volte ci siamo sentiti dire che la fotografia è una macchina del
tempo? Ebbene si, è proprio così, ed essere l’autore, il “macchinista” dietro questa macchina del tempo mi appaga, adoro cogliere esattamente quei momenti che senza una fotografia sarebbero solo ricordi nella nostra mente e che lentamente affievoliscono e vanno via. La fotografia, è la nostra storia, e nulla potrà mai sostituirla.

Come nasce la sua produzione? Ha sempre con sé la sua macchina fotografica o ci sono dei momenti dedicati che sfrutta per catturare le immagini?

Ahimè, non porto con me sempre la macchina fotografica, spesso pianifico i servizi fotografici, in quanto al momento lavoro per ritratti fashion, moda ecc. Quando ce l’ho, non riesco a fermarmi, scatto a raffica ritrovandomi a fare migliaia di foto, per cercare lo scatto perfetto o quel momento utile che mi servirà poi da pubblicizzare.

Come è nata la passione per la fotografia? Ricorda ancora qual è stato il suo primo scatto?

Sono nato negli anni ’90, e per metà della mia vita soprattutto nel periodo delle medie avevo sempre tra le mani le usa e getta, ricordate che belle che erano? Anche se la metà delle foto erano o mosse o bruciate, ma questo è un altro racconto. Ecco, questo è dove tutto è iniziato, poi nel 2010 ho acquistato con il primo lavoro la mia prima Reflex Canon Eos 1000D, fatto corsi di fotografia e scattato sempre in modo amatoriale. Il level up, l’ho fatto nel 2022 acquistando la mia prima mirrorless Sony A7 IV, un salto di qualità inimmaginabile e da quel momento ne ho fatto più che una passione e oggi è diventato il mio lavoro principale.

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