Alla luce di ciò che ha voluto rendere noto nella sua introduzione al libro “Questa raccolta è lo scrigno dove ho posto le poesie che hanno vissuto con me istanti di vita indimenticabili: che raccontano di me, del nostro mondo e della mia città che in questo 2020 […]”, quanto è stato difficile condividere questo scrigno” con i lettori o quanto, invece, una liberazione? Che tipo di emozione le ha suscitato?
Nel primo periodo di pandemia la città era avvolta in un profondo silenzio, interrotto solo dal roboante suono delle sirene di croce rosse. In quei giorni non riuscivo a credere che un virus avesse potuto porre in silenzio il mondo generando: dolore e disperazione. Quelle sirene, le notizie diffuse con ogni mezzo di comunicazione, mi facevano sentire inerte, isolato, non potevo aiutare nessuno, nemmeno me stesso. Porle in questo scrigno è significato poter condividere con i lettori un momento della mia vita molto importante e difficile. La poesia è condivisione, è ascolto, è musica dove ogni singola parola esprime il
nostro io, la nostra persona, il nostro mondo, il nostro essere uno scrigno che, ogni volta che lo apriamo, ci permette di rivivere l’essenza e la preziosità della vita fonte di coraggio, speranza e amore necessari per poter affrontare ogni nuovo giorno, senza mai dimenticare il passato.
Ci potrebbe descrivere il processo creativo che ha dato luce a queste poesie?
Le poesie che ho raccolto e posto in questa silloge sono la testimonianza di quanto ho vissuto negli ultimi anni. Ogni mia poesia ha una sua storia creativa generata dai sentimenti e dalle emozioni che sto vivendo.
Potrei raccontare come è nata la poesia “La mia canzone”. Era una sera di primavera. Stavo ascoltando musica italiana. Il brano “Parsifal” dei Pooh mi fece ricordare i momenti vissuti con mio nonno Davide, quando ascoltavamo insieme la radio, le prime radio libere in FM. Dalle emozioni generate da quei ricordi nacque questa poesia.
Nel suo componimento “Personaggi… che ritornano” il grande protagonista è il teatro. Potrebbe commentare questa poesia e spiegarci quanto e in che modo è importante per lei il teatro?
Il teatro è una mia grande passione.
Seguo rassegne teatrali di prosa. Nei corsi a cui partecipo ho l’opportunità di sperimentarmi, mettermi in gioco. Ho sempre ritenuto l’arte del teatro un rifermento importante all’interno della società. In ogni rappresentazione viene narrata la vita, vengono poste in risalto le emozioni che nel nostro quotidiano
sono travolte dai rumori di una società che non ha tempo per assaporarle e viverle, ma che sono le fondamenta del nostro essere fonte di vita.
Nelle sue poesie è come se ci fossero due facce di una sola medaglia: da una parte l’intento di consolare, addolcire un momento molto critico, dall’altra è dipinta la dura e cruda realtà. Qual è il messaggio che vorrebbe trasparisse dalle sue parole?
Le parole delle mie poesie portano con loro l’ascolto di ogni istante in cui vivono le sfaccettature della vita: dolore, gioia, amore. La realtà ogni giorno ci pone di fronte eventi che non vorremmo mai vivere ai
quali non si può essere indifferenti e per questo il mio invito è sempre quello di fermarsi un attimo e riflettere sull’accaduto perché non possa mai più ripetersi, ponendoci sempre in ascolto dell’altro, con sincerità e trasparenza.