Intervista D’Autore – Bruno Zappia

La sua formazione non è letteraria, né artistica, quindi cosa l’ha avvicinata alla poesia come forma d’arte e d’espressione?

“Sin da quando ero bambino che frequentavo la scuola elementare, componevo piccolissime poesie e contemporaneamente canticchiavo senza parole, seguendo la cadenza musicale che avevo ascoltato al mio piccolo paese da qualcuno che suonava il pianoforte. Ed ora capisco, dovendo rispondere alla domanda, che la cadenza in musica descrive il movimento tra le frasi di una poesia e quelle della musica che è una formula armonico-melodica che conclude un discorso musicale. In musica le cadenze hanno un ruolo paragonabile alla punteggiatura nella espressione verbale.

In alcune forme musicali, come l’aria d’opera o il concerto solistico, la cadenza conclusiva del brano era talora espansa in un lungo assolo di carattere virtuosistico, spesso improvvisato dall’esecutore: da ciò l’uso del termine “cadenza”, anche per detonare un lungo inciso precedente. E poi occorre considerare l’esistenza di un RITMO NATURALE, che trasforma in ritmo musicale tutto ciò che in natura è ritmo (le stagioni, le giornate) ed è anche ritmo ciclico un continuo ripetersi. Questo a patto che non si intervenga a dare una suddivisione. Le cadenze musicali sono figure armoniche che concludono un discorso musicale, sia questo una frase o una composizione. Anche tra poesia e pittura c’è un’identità inscindibile. Secondo la teoria dei colori (GOETHE), quando siamo esposti all’influenza di un colore esterno, noi creiamo armonia ed equilibrio creandoci un colore completamente interno all’anima poetica.”

Il messaggio delle sue poesie arriva attraverso immagini piuttosto chiare. Durante il processo creativo quanto pesa il destinatario dei suoi scritti?

“Le mie poesie, quando sono rivolte ad un destinatario, come quelle di ITINERARI alla ricerca del mondo e della storia dell’antico Egitto, nelle quali ho messo tutto il mio impegno di ricerca per una materia che mi piaceva approfondire.”

Quale tra i componimenti proposti in questa raccolta sente più vicino e perché?

“Il componimento che sento più vicino è senza dubbio quello dal titolo ROMAGNA DISASTRATA nel suo complesso, sia perché esprime il significato di condivisione e di umanità verso il popolo dell’Emilia Romagna, ed anche perché, come ho scritto nella delega, con quella regione ho una storia personale dell’epoca del servizio militare.”

Ha dei punti di riferimento letterari? Se sì, quali sono e in che modo e misura toccano la sua poetica?

“All’epoca degli anni quaranta del ‘900, io andavo a lezioni private della scuola media inferiore, da un professore mandato in esilio dal di nome Giuseppe Garlaschi, milanese. Il quale era un bravissimo poeta autore di tanti componimenti contenuti in un libro che mi ha regalato. Io, che avevo già cominciato a scrivere delle poesie, mi sono innamorato definitivamente dell’arte poetica ed ho continuato a poetare per tutto quel secolo, fino all’epoca attuale.”

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