Nella sua nota biografica scrive: “Mi piace sperimentare sempre tecniche nuove, per capire quale mi è più congeniale e a volte fonderle insieme.” Come sceglie dunque quale tecnica utilizzare per realizzare ogni singola opera?
“Quando inizio a lavorare a una nuova opera a volte capita di sapere sin da subito quale tecnica e colore utilizzare, ma il più delle volte è un trasporto totale, prendo la tela e da lì parte tutto. Man mano che lavoro si intrecciano le tecniche in modo fluido e spontaneo, dunque semplicemente mi lascio trasportare dalle sensazioni che sento.”
Le sue opere hanno soggetti molto diversi: elementi naturali, elementi architettonici ma anche persone fisiche. Tra questi elementi c’è un soggetto che preferisce e che è più ricorrente?
“Mi piace molto spaziare tra un soggetto e l’altro, per me è anche un modo per mettermi alla prova essendo autodidatta. Amo moltissimo la natura, ma quando posso dedicarmi ai ritratti provo delle emozioni forti, adoro particolarmente curare lo sguardo perché credo realmente che gli occhi siano lo specchio dell’anima, al punto che a volte mi sembra di creare una sorta di alchimia e di empatia con il soggetto che sto dipingendo.”
Ha ricevuto vari premi e partecipato a varie mostre. Quali sono le emozioni che prova ogni volta che prende parte a queste iniziative?
“È sempre come fosse la prima volta, ogni esperienza è a sé, ma io mi emoziono sempre moltissimo! Sia quando ricevo dei premi, sia nel partecipare ai vari eventi. Personalmente spero di continuare a provare sentimenti così forti e speciali per moltissimo tempo, credo fermamente che nella vita non ci sia nulla di dovuto e di scontato, per questo motivo ogni cosa che arriva che si tratti di mostre, premi o lavori su commissione, mi riempiono di gioia immensa e profonda gratitudine.”
Quando e come è iniziato il suo percorso artistico?
“Mi piace disegnare da sempre, ma per vari motivi (così è la vita) non ho mai potuto dedicarmi appieno a coltivare questa mia passione, poi, dopo un periodo particolarmente difficile, ho iniziato a dipingere con più frequenza, mi faceva stare bene ed è così tutt’ora. Un giorno per caso scopro il concorso di pittura gratuita della Casa Editrice Dantebus, partecipo timorosa e quasi per scherzo, ma lì c’è stata la svolta. Sono stata invitata a esporre un’opera in via Margutta a Roma, la mia prima esposizione con altri artisti. Così ha avuto inizio il mio percorso, sono arrivati inviti per partecipare ad altre mostre, sono arrivati dei premi e i primi ordini su commissione. Ho ricevuto una grande opportunità e di questo sarò sempre profondamente grata.”