Interviste d’Autore – Maria Anna Marotta

“E mentre il tutto mi avvolge, è piacevole lasciarsi cullare dal soffio lieve della vita.” Cos’è o qual è, per lei, il soffio lieve della vita?

“È l’attimo di eternità che inonda lo spirito rendendolo tutt’uno, parte di questa vastità, dove l’Essere è un granello di questo universo, piccolo, ma che esiste.”

Alcune poesie come “Ultimo volo da Kabul” e “L’umanità di Gino” trattano tematiche sociali. Crede che il poeta debba veicolare anche messaggi educativi o di denuncia?

“Il poeta è testimone del suo tempo e dunque deve farsi portavoce delle realtà che urlano di essere ascoltate.”

Quali sono i suoi riferimenti poetici? A quale corrente poetica si sente più affine?

“Il travaglio del tormento interiore di Baudelaire ha avvinto la mia anima, trasportata attraverso il tempo, incontrando la tristezza di un Leopardi, che, per quanto possa sembrare pessimista, chiama all’appello della vita  e l’uomo, il poeta, l’artista è presente a carpire le bellezze  verso l’accettazione ed il riscatto supremo. La poetica è l’espressione della propria interiorità che in me affiora attraverso il simbolo con un linguaggio a volte ermetico.”

Se dovesse scegliere una poesia “manifesto” della sua poetica, quale sceglierebbe?

“Durante il percorso degli anni, i pensieri, i sentimenti e gli eventi si evolvono, ma alla fine “Il soffio lieve della vita” dà sollievo alla speranza verso il domani.”

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