Impossibile definire in poche righe la vita e la personalità di un artista geniale e controverso come Pier Paolo Pasolini.
Nel 1955 il suo libro “Ragazzi di vita” fece così scalpore che fu escluso dal Premio Strega e dal Premio Viareggio. La “colpa” di Pasolini era aver trattato il tema della prostituzione omosessuale maschile. Potremmo definirlo un “campione” di querele e denunce: nella sua vita ne collezionò ben 24!
Non fu solo paroliere ma anche abile regista, il film “Accattone” riprende le vicende narrate nel libro “Ragazzi di vita”, ci fu poi “Mamma Roma” e l’interesse per il mondo classico con “Edipo Re” e la sua “Medea”.
La vita di Pier Paolo Pasolini si è fermata nel 1975 ad Ostia avvolta tra mistero e verità mai venute a galla. Le parole di Alberto Moravia sono la perfetta sintesi della sua vita: «La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.»