L’espressione originaria compare nella prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca del 1612, dove viene menzionata due volte: alla voce “succiare” con un esempio tratto dal Morgante di Luigi Pulci.
In origine il termine era “andare in brodo di succiole”. Cos’è una succiola? Una castagna cotta nell’acqua con la sua scorza!
Con il tempo poi si iniziò ad utilizzare il termine giuggiolo: i frutti della pianta del giuggiolo, infatti, furono largamente utilizzati sia per scopi medici, per curare malattie respiratorie, sia in cucina per preparare deliziose marmellate!
Dunque, il modo di dire indica proprio uno stato di contentezza derivato dalla bontà di questi frutti!