Grandi protagonisti dei suoi quadri sono i volti, in particolare quelli femminili. Le piace accostare i volti agli elementi naturali?
“La figura, e in particolare quella femminile mi interessa perché il mio intento è quello di analizzare la psiche umana, andare cioè in fondo ai sentimenti e alle azioni piuttosto di riprendere esteriormente il soggetto. Di certo nelle donne io intravedo me stessa con i miei limiti e con i miei desideri. Nei miei quadri spero che traspaia la positività e quindi la voglia di raggiungere degli obiettivi. Le figure sono sempre a contatto con la natura anche se a volte appare la disarmonia tra uomo e natura è pur sempre presente comunque l’elemento positivo, spirito di luce.”
Un suo dipinto di intitola “Il Sole dentro… الشمس ب الداخ ل”. Come mai ha scelto di inserire la traduzione in arabo?
“Questo quadro a me molto caro, perché mi ricorda un’esperienza nel paese africano, vuole evidenziare la bellezza, gli odori, i profumi, la voglia di riscatto di una terra incantevole, pur con le sue negatività e piccolezze. Il titolo mi sembra doveroso perché è un omaggio alla lingua araba e quindi alla cultura africana.”
La sua è una tecnica mista tra olio e carbothelli: cosa l’ha spinta a sperimentare questa tecnica?
“Per mia natura non mi accontento di qualcosa di precostituito per cui integro spesso nei miei lavori più tecniche come ad esempio i carbothelli che mi danno la possibilità di creare sfumature o rifiniture che completano l’opera.”
Nella vita è una docente di Storia dell’Arte. In che modo trasmettere la sua passione per la pittura e l’arte in generale ai suoi alunni?
“L’insegnamento per me non è una trasmissione stereotipata di contenuti quindi con i miei ragazzi ho sempre cercato di instaurare un rapporto di fiducia e di confronto che li aiuti a crescere. Le lezioni sono spesso in loco se possibile e quello che conta è che loro apprezzino l’arte e imparino a rispettare i beni culturali. Inoltre li invoglio a partecipare a concorsi o a visitare Mostre Nazionali con l’intento di aprirli al mondo che li circonda. Ad esempio una bellissima esperienza è stata la visita dell’Expo del 2015 a Milano dove siamo stati premiati a un concorso Caesar a difesa della cultura del Sudan.”
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