Il Mollismo è il suo movimento e la sua tecnica principale. Può spiegarci cos’è e in cosa consiste?
“Il Mollismo è una corrente artistica concettuale, ufficializzata il 10 maggio 2021 in Via Margutta 38 a Roma nella Prestigiosa Galleria Artistica Dantebus. Consiste nel saper rompere la linea fissa di contorno che racchiude il nostro pensiero per rompere le forme. L’uomo molla che rappresenta questa nuova corrente, dopo aver incamerato conoscenze in nuove forme culturali, tradizionali, religiose, educative, scientifiche che provengono da tutte le parti del mondo, è nella azione di ritrarsi per comprimere, rompere con l’analisi i nuovi conosciuti, per poi ricomporli sotto nuove forme attraverso il collage. Siamo ormai tutti figli di Tristan Tzara. Quando? Ogni volta che usiamo il “copia incolla” con il pc.”
È una pittrice con alle spalle studi artistici. Pensa che sia importante avere delle basi accademiche?
“Certamente sì. Le basi accademiche, servono per acquisire e affinare nuove tecniche pittoriche volte alla crescita del proprio percorso artistico. È nel proprio conosciuto che abbiamo la possibilità di scegliere le tecniche che sentiamo più vicine a noi e svilupparle.”
Se dovesse definire in tre parole il suo stile, quali userebbe?
“Irrazionalità, antimaterialismo, Umanesimo.”
Nella sua biografia racconta di credere negli angeli: che influenza ha questo credo nei suoi dipinti?
“Poca attrazione negli Angeli per scarsa conoscenza, poi apertura mentale verso questi esseri positivi di luce. Incuriosita per attrazione da letture di un medico medium americano e di una ricercatrice molto preparata in materia che ha saputo superare sé stessa, con la scrittura e addirittura un canale radiofonico. Da queste letture, ho deciso di abbracciare gli angeli e stringere amicizia con loro.
Al di là dei tre angeli più importanti, Michele Gabriele e Raffaele, e l’angelo custode, pietre miliari in angelologia, ho appreso che per ogni situazione o emozione che stiamo vivendo, esiste un angelo con un nome preciso. Essi mi sono sempre vicini e ne sento la presenza. Quando dipingo, a volte io non so quel che faccio ma loro sì. Ad esempio, nel mio dipinto “Genitori assenti”, attraverso me si sono manifestati tre angeli, quello della incomprensione, quello della tristezza e quello dell’abbandono nella causa dell’egoismo personale che dà adito ad assenze genitoriali e separazioni. Non sempre, ma spesso mi ritrovo ad essere il loro transfer, anche se non conosco tutti i loro nomi, sono essi stessi a presentarsi a me: non li vedo ma li sento.”