Dantebus Recensioni – “La poesia come mezzo di comunicazione”

Intervista a Silvana Benenati, autrice della silloge poetica “Luce nel pensiero”. Una raccolta di poesie intima e personale, la scrittura diventa un mezzo per comunicare con gli affetti più cari ed esternare le proprie emozioni.

La sua è una poesia molto intima e personale. Molti componimenti sono dedicati a persone a lei care che non ci sono più. Per lei la poesia è un mezzo per comunicare con loro?

“Certo, è un modo per tirare fuori le mie emozioni e sensazioni. Con i miei versi cerco di averli più vicini e a parlare con loro, provo ad esternare tutto l’affetto che io provavo e provo per quelle persone.”

Nel testo “Poesia” cita Pascoli, Leopardi e Carducci. Sono stati questi autori a farla appassionare alla scrittura poetica? Ha altri riferimenti letterari?

“Sì, io già da ragazzina imparavo le poesie a memoria e in particolare Pascoli mi è rimasto impresso perché faceva parte di una famiglia numerosa come la mia: io sono la quarta di nove figli. Il dolore che ha provato questo poeta per la morte del padre mi è rimasto impresso e così anche per il Carducci: ho provato le stesse emozioni che ha provato lui per il figlio Dante.”

Una sua poesia si intitola “Anni ‘60” e li definisce come “altri anni”. Può raccontarci in che modo è cambiata la società secondo lei?

“Quando parlo con mio figlio esce sempre questo discorso, gli racconto che la gioventù era diversa. C’era stata la scoperta di tante cose che prima non c’erano, tante novità in tutti i settori e in particolare la vita che si conduceva era diversa: semplice e pulita con onesta e lealtà. Tanti valori che oggi non rivedo. Erano tempi e anni vissuti in pieno, la mentalità e anche i passatempi dei ragazzi erano più semplici e c’era più felicità rispetto a prima.”

Se le proponessero di rinunciare a scrivere in cambio della realizzazione di un Suo sogno segreto, Lei cosa risponderebbe?

“Non potrei rinunciare a scrivere perché ho la tendenza di farlo, i sogni si realizzano se ci si crede ma non lascerei mai la scrittura. L’istinto di scrivere è troppo, in questo periodo magari mi sono lasciata andare anche a causa della pandemia, i miei figli hanno bisogno di aiuto e con la nascita dei miei nipoti sono molto impegnata ma non mancherà l’occasione di scrivere, soprattutto quando viene l’ispirazione.”

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