MONICA FERRERA

LA FOTOGRAFIA COME DANZA, POESIA E MUSICA… L’ARTE DI ARRICCHIRE CHI GUARDA DELLA LUCE PROFONDA DELL’ANIMA…

«Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte: esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei» (Melissa Hayden). L’arte di Monica Ferrera nasce e si fonda su di un elemento cardine: il movimento. Monica riesce, infatti, nell’impresa di rendere “vive” le sue opere. Il lettore/osservatore contempla immagini delicate, eleganti e sinuose che sembrano librarsi nell’aria (“Il Volo”, “Il volo dei palloncini”). La fotografia di Monica diventa musica, danza, poesia. L’artista l’ha dotata di un’intensità che coinvolge ogni senso del corpo, l’ha impreziosita di un’armonia che fa vibrare le corde dell’anima. Diversi sono i simboli di quest’arte. LE FARFALLE. Il primo non possono che essere le farfalle (“Passion Colors”, “Delicato Spirito”), creature nobili, portatrici di colore, icone di libertà (“Butterfly – Spirito Libero”), capaci di danzare nel vento. I battiti d’ali divengono passi sulle punte, il loro ballare nella luce cancella e supera il confine tra realtà e fantasia, tra mondo fisico e spirituale. Esse recano anche un fine messaggio intrinseco: basta poco per schiacciare la bellezza, che va, dunque, contemplata, sfiorata, maneggiata con cura. «La farfalla è un fiore in volo,/Il fiore una farfalla ancorata a terra» (Ponce Denis Écouchard Lebrun). IL FUOCO. Il secondo simbolo è rappresentato dal fuoco. Anch’esso danza nell’aria. Il suo muoversi crea forme incredibili di luce nel buio. Il suo è un ballo molto sensuale, è portatore di calore, di amore, di emozione (“Fuoco”). Ancora una volta c’è un profondo messaggio da leggere: l’amore, il sentimento possono scaldare ma anche bruciare e non si gioca con essi, non si scherza col cuore. «L’amore, come il fuoco, non può sussistere senza un continuo movimento: esso si spegne non appena finisce di sperare e di temere» (François de La Rochefoucauld). I FIORI. Il terzo simbolo è rappresentato dai fiori. Per miracolo divino essi sono “fisicamente” vestiti di colore e portatori di profumo (“Fiore color sole”), sono delle opere d’arte naturali (“Fiore di melo”). «Tre cose ci sono rimaste del Paradiso: le stelle, i fiori e i bambini» (“Dante Alighieri”). Ognuno degli elementi citati rappresenta l’essenza di ciò che vuole trasmettere Monica con la sua arte: stupore, meraviglia, coinvolgimento di ogni senso (olfatto, vista, tatto, udito, gusto). Ed è con questa chiave di lettura che vanno osservate e meditate anche le altre opere (“Melograno”, “Olive”). Il lettore/osservatore, allora, che si avvicina a quest’arte, tenga presente queste tre parole: colore (luce), danza (movimento e musica), senso (sensibilità, sensualità, fisicità). Dopo aver intrapreso il cammino per queste vie, egli potrà addentrarsi verso il completamento dell’opera. Come immergendosi nel Pozzo di San Patrizio (“Pozzo di San Patrizio”), egli potrà scovare il messaggio nascosto, il meraviglioso segreto custodito nello scrigno dell’arte… Monica lo ha nobilmente custodito ed ora lo offre in dono, un’autrice che ci arricchisce di un prezioso tesoro: la Bellezza (“La bellezza”), la Luce profonda dell’anima e dell’Universo (“Luce profonda”). «Colui che danza cammina sull’acqua e dentro una fiamma» (Garcia Lorca).

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