MATTEO FRASCA

IL CAOS INFORME DELLE EMOZIONI PULSA FORTE NELLE VENE DEL POETA, CHE CON PAROLE, CHITARRA E POLAROID LO LIBERA, LO DOMINA E LO VINCE CHIUDENDOLO NELLA SFERA MAGICA DELL’ARTE

L’ars di Matteo Frasca in poesia, immagini e ritmo è un trascinante concerto rock che segna l’uscita stilistica dall’ermetismo della parola, per esplodere in nuovi versi e approdare anche alla rivelazione della fotografia e della musica! La liberazione del caos dal petto e dalla mente e la sua ordinazione, formazione e nobilitazione nell’arte! Il ritmo e le emozioni pulsano forti nelle vene dell’autore, che le libera come pantere dalla gabbia. Matteo cava, allora, dalla roccia della parola, contenente un significato nascosto, uno splendente diamante: “Remember when you were young/you shone like the sun/Shine on you crazy diamond./ Now there’s a look in your eyes” (“Shine on you crazy diamond”, Pink Floyd). Dal caos informe dentro l’anima, come planando da un’altra dimensione, l’artista plasma le emozioni in versi e riempie il foglio bianco. Come cavalle legate nella stalla, le parole allora sono libere di galoppare. Per l’autore è un sollievo privarsi delle maschere e uscire dall’oscurità, è come evadere dal carcere. Il mondo schizofrenico della mente, nobilitato nella magia della poesia, riunisce e guarisce nell’uno universale dell’arte. Lo stesso ritmo, rumore ossessivo diventa musica e musicalità:” In un battito d’ali,/a ripetizione, cerco/di planare lieve,/senza maschera ne ombra,/ad accompagnarmi, con /sentimenti che arrivano…/qualsiasi foglio,/qualsiasi verso,/rimato nell’intimo/ad argilla viva,/rimata d’autore /in rime alterne,/plano sui tetti,/tra le nuvole,/venti di scirocco,/paroliere cosmico/inebriato dalla magia/creata tra il vento…/come dal carcere, evado/in uno schizofrenico mondo, plasmabile,/dimensioni e colori,/tracciate su un /infinito foglio…/ogni istante di/tracce,traccianti/dimensioni infinite/di universo che/attraverso l’etere ci/nutre di polvere di stelle,/plano, riempiendo pagine/dello schizofrenico mondo,/lieve, plano leggero” (“Paroliere cosmico”). Così petto, mente, pensiero e biografia, si unificano armonicamente nella forma del verso: “Navigo la maledizione/da scisma nel petto,/cavalco la maledizione/dilato il volume/della mente,espando /l’urlo del pensiero /di biografia densa,/apice nel rendere/la calligrafia più attraente” (“FUSIONE ARMONICA”). La poesia programmatica “POETICA” è il manifesto di questa nuova vita della poesia di Matteo. Dopo aver scelto la pienezza, rispetto alla rarefazione, c’è ora un ingente problema. Le pantere sono certamente uscite dalla mente e dal petto di Matteo, ma tuttavia esse vanno domate e adeguate alla nuova forma dei versi. Il grande torrente in piena delle emozioni diventa il fiume di inchiostro, che a sua volta muta in una flebo. Prima, però, come surfando su uno tzunami, o lottando contro una bestia feroce, il poeta deve chiudere il Caos liberato da dentro di sé, nella sfera dell’arte: “Nella brutta copia/imprigiono ogni pensiero, in/un sussurro che placa,/come l’ illusionista,/mi confondo nelle rime/che lente volano via,/epicentro dello sfogo,/sfocia in un fiume/che straripa violento,/flebo d’inchiostro,/che scorre come/sangue sul foglio…/surfo sullo tsunami,/nel brivido,cavalco/la china indomita…/suadente te, angelo o demone/mi sussurri intimo di/raccogliere la penna,/spada tagliente ad infilzare/cuore e mente, per ogni /riga scritta,sciolta nel ventre…/sublimo il componimento/che scorre qua dentro,/libero, cavalca come hidalgo/affronto la pagina bianca,/che si agita feroce…” (“POETICA”). Il volume è ormai alzato al massimo, mai più silenzio, è una poesia rock espressiva: “Mai emozioni mute,/su sentimenti muti /in un assolo sordo” (“MAI”). La forza sovraumana dell’amore, la sua capacità di rendere folli, allora, si conclude nel verso di un’onda che è contemporaneamente d’urto e di un mare violento che si infrange sugli scogli: “Come un’onda assassina,/mi infrango su te,/tra nitide scogliere…/sogno un onda d’urto/d’effevescenza, in un’essenza da dipendenza/lieve fusione tra /chimica ed astrattezza/pura d’essenza/infrangimi decisi /scrosci da spuma /effervescentemente carnale/ipnotico, surreale ballo, urlato/in un silenzio pieno /che ti accarezza” (“ONDA D’URTO”). I lettori, allora, si possono finalmente avvicinare senza l’onere dell’ermeneutica a questa arte, poiché THE WALL è crollato! Le emozioni sono uscite, ora vanno domate e cavalcate come puledre selvagge, nella sconfinata landa magica della poesia di Matteo.

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