Come ed oltre Giulietta
La fotografa Rosa Silvia, alias SILVIETTADEGLISPIRITI, già nello pseudonimo ci fornisce un indizio dell’idea della sua arte, richiamando “Giulietta degli spiriti”, il primo film a colori del grandissimo Federico Fellini. Di questa pellicola, l’immagine più famosa è il finale dove la protagonista, che prima ha sofferto e poi ha reagito alle contraddizioni e insensibilità della vita, si spoglia della mondanità e va libera, in abito bianco, incontro al vento che soffia dal mare. Giulietta è sensibile e per questo “fuori dalla mondo”. Vede cose che uomini e donne comuni non vedono, crede ancora fermamente nei valori e nell’onestà. Purtroppo, si accorge che gli altri non la ricambiano e non la trattano con lo stesso amore. Dapprima questa constatazione è nell’ambiente più vicino, poi si accorge che è proprio una consuetudine umana. Piuttosto che arrendersi a quella mondanità e alla sua incoerenza e insensibilità, Giulietta lascia vivere gli altri come vogliono, a costo di perderne l’affetto ed è lei stessa a liberarsi. Con questa premessa, possiamo meglio osservare e capire le immagini dell’artista Silvietta. Il primo filone è allo stesso tempo di una disarmante genialità e di una commovente sensibilità. Lo si potrebbe intitolare SAMPIETRINI. Sullo sfondo terreno e terrestre dei sampietrini romani, l’occhio della fotografa coglie particolari e sfumature sfuggenti. La scelta del bianco e nero non è casuale. In “MODERN CHAT”, due ragazzi, certamente turisti, probabilmente innamorati, parlano seduti a terra sul piazzale. Non si messaggiano col cellulare, comunicano a voce! Eh già, ciò che era il comunicare antico, oggi è fuori moda, per questo parlarsi, per di più seduti per terra, diventa “moderno”. Lo sguardo dell’autrice parte, in un certo senso riparte come il personaggio felliniano, dal basso: “Gli ultimi saranno i primi”. Una visione dei più deboli (“STAR”, “NEGLET”), Silvietta degli spiriti umani. In questo bassofondo una particolare attenzione va alle donne. Nella foto “HANDS”, una anziana mendicante, sdraiata a terra mette le mani in avanti chiedendo aiuto. Il mondo intorno non la vede nemmeno, ma Silvietta si! La sola presenza della macchina fotografica sembra quasi meravigliare la donna: “Ti sei accorta che esisto? Guardi e fotografi me?”. È una opera che fornisce legittimazione e regala dignità alla sua esistenza, molto più di un’elemosina. In “MODERN WITCH”, sul gradino di un negozio con una serranda abbassata, trova riposo una donna, armata di bastone da pastore, interamente vestita all’orientale di nero. Sorride e non ghigna, è probabilmente una strega buona. Fuori dal contesto, fuori dal tempo, chi riesce a vederla si suggestiona: “Forse basta darle una moneta per avere in cambio un sortilegio e cambiare la propria esistenza o chissà trasformare la terra stessa?”. Dopo la visita e la visione dei bassifondi umani, è tempo ci cercare altrove. Si può andare oltre? La sensibilità e il fuoco che ha dentro Giulietta/Silvietta (“ORANGE RED PASSION”) dove la porteranno? Questa sembra essere la domanda in “FABULOUS”, dove l’immagine di una ragazza vestita da zorro è una citazione, per i più attenti, del film “Il favoloso Mondo di Amélie”. Restare nel mondo? Forse il peregrinare esterno o forse la ricerca interna in “PROSPECTIVE” sembrano indicare un passaggio tra gli alberi, nelle sfumature di grigio. Un nuovo filone artistico che possiamo intitolare PASSAGGIO A COLORI. La via, infatti, porta alla natura e al colore. Espressioni del mondo di fuori o del mondo di dentro? Il giallo e la luce dei girasoli in “SUNFLOWERS”; il rosso di una foglia a forma di labbra e il fuoco delle nuvole in “RED PASSION”. Silvietta degli spiriti della natura. Tutte le strade portano a Roma si dice, invece nell’opera della nostra artista portano al mare. Dai sampietrini alla spiaggia (“SEA”), proprio come in Fellini. All’arrivo, però, una sorpresa coglie l’artista, a contatto con l’acqua, scopre di essere diventata una farfalla “BUTTERFLY”. Si tratta della trasformazione ed elevazione avuta nel percorso. Silvietta degli spiriti del mare. Eppure, il mare non è la fine, non è la meta e la forma non è quella definitiva. Finisce la terra, finisce il mondo e l’autrice supera il confine, mutando di nuovo: Silvietta è diventata un gabbiano e può volare alta nel in cielo “I CAN FLY”. OLTRE I CONFINI DEL MONDO E DELLA MONDANITÀ. Silvietta degli spiriti del cielo. Dal basso della terra e dagli ultimi del mondo alla natura. Dalla natura terrestre al confine del mare. Dal mare al cielo. Dal buio al grigio e dai colori alla luce. Dall’uomo alla natura, dalla natura a Dio. Silvietta come ed oltre Giulietta…