Anna Biletska

“Beauty is truth, truth is beauty, that is all”

Sulla scia della sensibilità Romantica, l’Opera di Anna Biletska ha un sapore antico, una compostezza ed una grazia che ricordano le atmosfere dei più bei giardini monettiani: candore, bellezza, disordine armonico. La meraviglia delle piccole cose della vita, oramai così difficile da cogliere in questo nostro mondo formale e dedito all’apparenza, ci è donata dalla Biletska nella rappresentazione di piccoli borghi, scorci, cigli, petali, tronchi nodosi e tramonti. In uno strepitoso gioco di luci, il colore fa da padrone lì dove l’artista sembra voler catturare l’impressione e l’emozione del momento senza l’esigenza di celarne la forza o camuffarne il realismo. “Beauty is truth, truth is beauty, that is all”, scriveva keats. Le superfici delle opere prendono così vita, non superfici uniformi ma vive e in movimento.
Prediletti sono i paesaggi e la natura tutta, nel suo potere evocativo e metamorfico; la potenza evocativa del mare – rappresentato in contesti, ore del giorno e condizioni di luce differenti − ci trasporta in una sorta di stato meditativo accogliente, caldo, di calma e serenità. Intensa è la femminilità dell’artista che attraversa tutte le sue tele, un femminile obliquo, candido ma anche divino e misterioso, così come le origini della maga Circe e di quelle sponde laziali dove la terra racconta al mare un ordine mistico in cui gli Dei e le anime degli uomini si possono sfiorare.

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