Da martedì 17 novembre una raccolta di bozzetti, maquette, progetti, disegni, costumi immaginati per il Costanzi da grandi nomi del Novecento
Una galleria di creazioni d’arte scenica, a firma di alcune delle più grandi figure dell’arte del Novecento: da Pablo Picasso a Renato Guttuso, da Giorgio De Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo Manzù, da Mario Ceroli ad Arnaldo Pomodoro fino ad arrivare a William Kentridge. «Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge 1881-2017» s’inaugura il 17 novembre al Museo di Roma-Palazzo Braschi.
Oltre il consueto repertorio
Renato Guttuso meno conosciuto, alle prese con le esigenze della rappresentazione teatrale. La pittura metafisica di De Chirico al servizio dell’allestimento e della regia d’opera (dal suo estro nasce il sipario). Prospettive inedite. L’immaginazione che prende forme inusuali. In mostra al Museo di Roma scene e costumi, bozzetti, figurini, maquette, prove su carta e altri materiali. L’esposizione è anche un percorso nella storia del Teatro dell’Opera di Roma, dai grandi titoli del nostro teatro lirico, a lavori che vanno oltre i consueti repertori.
Il carretto di «Cavalleria Rusticana»
Ad aprire metaforicamente il sipario il carretto delle scene originali di uno dei titoli più amati di sempre, la Cavalleria rusticana che Pietro Mascagni portò in scena per la prima volta nel 1890, proprio all’Opera di Roma. Poi un’altra popolarissima opera che segnò la produzione del nuovo secolo, la Tosca di Giacomo Puccini (1900). La musica del compositore, fra i massimi del Novecento, tornò spesso al Teatro dell’Opera, grazie alle voci di interpreti straordinari, come Maria Callas: il suo costume in Turandot è uno dei pezzi più preziosi in mostra.
Casorati e De Pisis, Prampolini e Picasso al ribattezzato Costanzi
Il soprano Emma Carelli fu negli anni 10 del Novecento la carismatica direttrice di quello che allora si chiamava Teatro Costanzi. Quindi, nel 1928, il Comune di Roma acquisì il Costanzi e il Teatro prese il nome che conserva ancora oggi. Da quel momento si fece sempre più fertile il dialogo con gli artisti: Felice Casorati (Elektra di Richard Strauss), Filippo De Pisis (La rosa del sogno di Alfredo Casella), il futurista Enrico Prampolini (I capricci di Callot di Gian Francesco Malipiero). Del 1919 sono le scene e costumi di Pablo Picasso per il balletto di Manuel de Falla Il cappello a tre punte, messo in scena al Teatro dell’Opera nel secondo dopoguerra.
Lulu di Alban Berg per Kentridge
Durante l’eccezionale fermento degli anni Sessanta, gli artisti si avvicendarono freneticamente al Teatro dell’Opera: Renato Guttuso (che lavorò alla Carmen di Georges Bizet e alla Sagra della primavera di Igor Stravinskij), Giacomo Manzù (Oedipus Rex, sempre di Stravinskij), Alexander Calder (Work in progress di Bruno Maderna), seguiti nei decenni successivi da Alberto Burri (suo il Cretto per November Steps, balletto di Minsa Craig del 1972), Mario Ceroli (La fanciulla del West di Puccini, 1980), Arnaldo Pomodoro (Semiramide di Gioachino Rossini, 1982), William Kentridge (Lulu di Alban Berg, andato in scena quest’anno).
Anche costumisti e registi
Non mancano i costumisti (Danilo Donati, Gabriella Pescucci, Pierluigi Pizzi) e gli stilisti che hanno prestato il loro lavoro alla messinscena (Armani, Valentino, Balestra, Ungaro). E i registi, dai più squisitamente teatrali come Luca Ronconi, Bob Wilson, Emma Dante, a quelli cinematografici con la passione per l’opera, come Terry Gilliam, Werner Herzog, Sofia Coppola. È entrato nel mito l’allestimento di Luchino Visconti del Don Carlo di Giuseppe Verdi, del quale è esposta la maquette originale.
La Cineteca di Bologna e l’Istituto Luce al lavoro sui filmati
In primo piano anche il lavoro delle maestranze. Grazie alle collezioni dell’archivio del Teatro dell’Opera – più di 60mila costumi e 11mila bozzetti e figurini – ai filmati d’archivio e alle proiezioni a cura dell’Istituto Luce, il visitatore è in grado di ricostruire il dietro le quinte del palcoscenico. L’esposizione è promossa da Roma Capitale con la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma e la Fondazione Cineteca di Bologna. L’Istituto Luce ha fornito filmati d’epoca, e c’è l’apporto della Siae. A cura di Gianluca Farinelli con Antonio Bigini e Rosaria Gioia, è organizzata da Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa.
Info
Info: «Artisti all’Opera.Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge (1881-2017)», Museo di Roma a Palazzo Braschi, piazza Navona 2 o piazza San Pantaleo 10. Aperta fino all’11 marzo, da martedì a domenica dalle 10 alle 19 (la biglietteria chiude alle 18). Chiusa lunedì. Info: 060608 (tutti i giorni ore 9 – 19), www.museodiroma.it; www.museiincomune.it.